Riportiamo l’articolo pubblicato su Il Secolo XIX di Genova del 23/10/2008 a firma di Vincenzo Galiano, dal titolo “Tariffe scontate al cimitero.Chi paga subito risparmia”. In esso è riportata l’intenzione della GM di Genova di far cassa, favorendo la riconcessione di manufatti cimietriali in scadenza, scontati. Senza mezzi termini questa è stata considerata una operazione di finanza creativa per tamponare le esauste casse comunali. Questi quattrini servizranno per garantire altri servizi comunali. E quando occorrerà pagare nei prossimi anni la gestione dei cimietri come farà il Comune di Genova? Non è che si stia avvicinando a larghi passi anche lui alla situazione finanziaria di Roma, di Catania, di Taranto, ecc.?
Se non fosse irriverente, si potrebbe definire una campagna promozionale in piena regola: il Comune garantisce tariffe scontate del 16 e 19 per cento a oltre duemila titolari di loculi che accetteranno di rinnovare, entro fine anno, la concessione quarantennale con cinque-sei anni d’anticipo rispetto alla normale scadenza. Il senso dell’operazione è chiaro: incassare subito denaro cash senza aspettare il 2013 o il 2014. In cambio, il Comune offre tariffe più basse per continuare ad avere, per altri quarant’anni, la disponibilità di oltre 2.000 colombari nei cimiteri di Staglieno, della Castagna e degli Angeli, a Sampierdarena, dei Pini Storti, a Sestri Ponente, e nel “Torbella” di Rivarolo. Anche se il risparmio – come vedremo – è inferiore rispetto a quanto appare a prima vista. Alle urgenze di cassa – devono aver pensato a Palazzo Tursi – si può ben sacrificare un piccolo margine degli introiti futuri. Tanto più che gli “sconti”, già proposti dal Comune a duemila titolari di colombari nei cimiteri pubblici, non sono applicati sulle tariffe del 2008 ma su quelle, più alte, che saranno in vigore all’atto della scadenza delle concessioni oggetto di rinnovo. Ovvero: tariffe che, nel 2013 e nel 2014, saranno rispettivamente maggiori tra il 7,5 e il 9 per cento di quelle attuali. Come si è giunti al risultato? Semplice: basta sapere che ogni anno il Comune calcola, per le tariffe cimiteriali, una rivalutazione “automatica” Istat dell’1,5 per cento, pari al tasso di inflazione programmato. Quindi dagli sconti occorre sottrarre l’aumento Istat. In quanti hanno aderito all’insolita offerta? Impossibile, per ora, saperlo. Si sa, invece, che la giunta comunale, con l’intento di drenare risorse fresche per le esangui casse comunali, ha individuato un target preciso di potenziali “clienti”. Precisamente, 2.196 famiglie che avevano ottenuto nel 1973-1974 la concessione per 40 anni di altrettanti loculi: 461 concessioni il primo anno, 1.735 il secondo. A ciascuno di loro è stata recapitata a settembre una lettera – firmata dall’assessore ai Servizi cimiteriali, Paolo Veardo – che rende nota l’ “offerta”, valida sino al 31 dicembre 2008: «Sono lieto di informarla che potrà partecipare al rinnovo anticipato del colombaro ed eventuali tumulazioni supplementari, per altri quarant’anni, a condizioni economiche particolarmente agevolate». Segue l’indicazione del numero di telefono per «fissare un appuntamento o avere ulteriori informazioni».
Ovviamente, il rinnovo anticipato della concessione del loculo è opportunità assolutamente facoltativo e, finora, limitata al 2008. Per il futuro, si vedrà. In caso di mancata adesione – si sottolinea nella lettera – valgono le condizioni di sempre: cioè, «la concessione potrà essere rinnovata alla scadenza prevista, nel qual caso saranno applicate le tariffe in vigore nel biennio 2013 e 2014». Chi non opta per il rinnovo, anticipato o meno, dovrà indicare una nuova sistemazione per le spoglie del proprio caro: solitamente, un ossario. Non sempre, però, chi ha ricevuto la lettera ha compreso esattamente i termini della proposta. È capitato che qualche anziano sia stato preso dal panico pensando che la concessione fosse scaduta in anticipo: dove trovare i soldi per prolungarla? Ma così non è. L’idea, che alcuni potrebbero derubricare come esempio di finanza creativa ma che è già stata ferocemente criticata dal capogruppo di Forza Italia in Comune, Raffaella Della Bianca, è stata messa nero su bianco in una delibera della giunta l’11 aprile scorso. Con la premessa – contenuta nel documento – che «nell’attuale situazione finanziaria degli enti locali occorre promuovere iniziative mirate ad incrementare le entrate anche a carattere straordinario per garantire gli attuali livelli qualitativi e quantitativi dei servizi obbligatori». Un mese dopo una seconda delibera ha corretto la prima (nella parte riferita alle tariffe) stabilendo che gli sconti non potevano essere calcolati, come inizialmente previsto, sulle tariffe 2008 ma su quelle, ben più onerose, del 2013 e 2014.
«Questo errore contabile rende ancora più incredibile e assurda tale decisione», attacca Della Bianca, che sulla questione ha presentato un’interrogazione urgente per aprire un dibattito in consiglio comunale. «Sono allibita – incalza Della Bianca – mi pare che si voglia davvero sfruttare il business del caro estinto per fare cassa. Oltretutto, la delibera che promuove gli sconti sulle tariffe dei loculi per concessioni rinnovate subito è stata approvata in tempi non di estrema emergenza: non c’era ancora il problema dell’Ici e la giunta Vincenzi aveva appena annunciato che, grazie all’aumento dell’addizionale comunale, si era riusciti a colmare il buco ereditato dalla precedente amministrazione. Inaccettabile, poi, che si vincolino oggi le scelte delle giunte che verranno.
Fonte: Secolo XIX