Esumazione soldati caduti in servizio di guerra

Gentile Redazione,

la questione che vorrei sottoporVi, stavolta, riguarda le spoglie mortali di Cemeteryun Soldato, che chiameremo XY, originario della provincia di Avellino, deceduto in un ospedale di Fermo in epoca di guerra (anno 1918); un suo familiare, da ricerche compiute, é venuto a conoscenza del luogo del decesso ed ha, così, scritto al mio Comune per avere notizie più precise e se possibile per conoscere le modalità per entrare in possesso delle spoglie mortali per traslarle e poi tumularle nella propria terra d’origine.

Dai documenti esaminati (nonostante abbia anche condotto ricerche presso l’Archivio di Stato) ho potuto solo accertare che il Soldato, come, peraltro, risulta dal permesso di seppellimento, dalla scheda del blocchetto cronologico-alfabetico dell’anno 1918 e dal registro di inumazione custoditi presso gli archivi degli uffici cimiteriali, morì il 22.11.1918 all’età di anni 40 all’Ospedale della Croce Rossa di Fermo ed inumato nel “Campo Uomini” cippo n° 191. In un documento dell’epoca intestato: “elenco dei militari morti nell’epoca di guerra” compare il nome di questo soldato insieme a quello di altri 87 ed il sito di deposizione di ciascuno.

Il Comune, pertanto, ha risposto al congiunto scrivendo che effettivamente il militare fu sepolto a Fermo, precisando il luogo di inumazione e numero del cippo e concludendo che: “ … presumibilmente, terminato il periodo di rotazione del Campo, i Resti Mortali furono traslati nell’Ossario del Cimitero Urbano, secondo quanto disposto dall’art. 41 del Regolamento di Polizia Mortuaria. …”.

Il parente, evidentemente poco soddisfatto di una simile risposta, si è rivolto al Commissariato Generale Onoranze ai Caduti in Guerra del Ministero della Difesa il quale, ha iniziato a scrivere per chiedere informazioni dettagliate riguardo a questo caso, fino alla lettera giunta pochi giorni or sono con la quale fa presente che: “ in riferimento al Caduto Soldato XY, deceduto nell’Ospedale di Fermo e sepolto in data 22.11.1918 nel locale Cimitero urbano “Campo Uomini” cippo 191, si rappresenta, in merito alla presunta esumazione e deposizione nell’Ossario comune del locale Cimitero urbano dei Resti mortali, che le Leggi n. 877 del 12.6.1931 e n. 204 del 9.1.1951 prevedono che spetta a questo Commissariato Generale ogni decisione sulla sistemazione definitiva delle sepolture dei Caduti in Guerra che, si rammenta, devono essere conservate in perpetuo e per le quali non è prevista la scadenza del termine di mineralizzazione.

Quanto sopra per buona norma ed ogni eventuale futura evenienza.”

Terminata l’esposizione dei fatti ed a completamento delle informazioni che possono contribuire ad una migliore conoscenza del caso, faccio anche presente che, da una verifica eseguita sulla lapide dei Caduti per la Patria affissa nel nostro Cimitero urbano, sono incisi a futura memoria, i nomi di centodieci soldati ma non compare né il nome del soldato XY né quello degli altri 86 che fanno parte dell’ “elenco dei militari morti in epoca di guerra” sopra detto: che il Soldato XY sia morto a seguito di malattia e non a causa dell’evento bellico? Inoltre, non sono in grado di dire (per mancanza di documenti) se, effettivamente, i R.M. del Soldato furono riesumati al completamento del periodo di rotazione del campo; ma se così fosse accaduto, la riesumazione sarebbe potuta avvenire, verosimilmente, prima della emanazione della Legge n. 877 del 1931 citata dal Commissariato Generale dei Caduti in Guerra e, quindi, in assenza di norme sulla eventuale conservazione di R.M. di soldati caduti in guerra.

Spero che le informazioni fornite possano essere sufficienti a formulare una risposta esauriente da inviare al Commissariato Generale Onoranze ai Caduti in Guerra ed al familiare per mettere finalmente fine alla vicenda.

Rimanendo a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti.

RISPOSTA

La materia inerente la sepoltura dei caduti in guerra è regolata dalla L.877/1931, dalla Legge 9/1/1951 n.204 e dalla L.14/10/1969 n.365, meglio controllare anche la Circolare del Commissariato Generale Caduti in guerra n.2/4108/Int. del 19/12/2001.

Il Commissario provvede al censimento, alla raccolta, alla sistemazione provvisoria ed successiva sistemazione definitiva delle salme che sono conservate, in perpetuo, nei cimiteri e negli ossari.
Le leggi citate individuano specificamente i caduti in conseguenza della Prima e della Seconda Guerra mondiale, nonché i militari e civili deceduti in conseguenza di eventi di guerra nelle ex colonie italiane dell’Africa, del Dodecanneso e nella guerra di Spagna.

Per i caduti nella Prima guerra mondiale il riferimento è la Legge 12 giugno 1931 n. 877

la Sua interpretazione è giusta.

Se non ho fraiteso, come documentazione, disponete di:

bolletta di seppellimento
iscrizione del de cuius nei registri cimiteriali
ma negli stessi registri non è scritto quale sia stata l’ultima destinazione dei resti, ossia:

1) permanenza nella stessa fossa, 2) consegna delle ossa ai famigliari per una sepoltura dedicata 3) deposizione in ossario comune.

La faccenda si complica.

Molto probabilmente il Suo comune all’epoca distinse erroneamente tra:

1) soldati caduti in battaglia
2) militari deceduti in tempo di guerra (senza specificare se a causa dell’evento bellico ad esempio: feriti gravi, mutilati, reduci…)

La Legge n. 204 del 9.1.1951 con l’Art. 2 lettera a) parla, infatti, genericamente di militi deceduti in servizio di guerra.

Da questo discrimen nasce il problema: con ogni probabilità per i morti di cui al punto 2) non valsero le speciali cautele di cui alle Leggi : n. 887/1931 e n. 204/1951, essi furono sepolti in campo comune e non in una quadra appositamente predisposta per accogliere le spoglie dei soldati e si procedette all’esumazione ordinaria una volta terminato il periodo legale di sepoltura.

Anche gli altri 86 defunti che fanno parte dell’ “elenco dei militari morti in epoca di guerra” sono stati esumati?

Se è così è bene informare il Commissariato Generale onde evitare ulteriori disguidi o contenziosi con i famigliari dei deceduti in tempo di guerra. Sarà la stessa Autorità Militare ad emanare disposizioni per il recupero ed il mantenimento delle sepolture di cui alle Leggi 877/1931 e 204/1951.

Le consiglio di avviare già una ricerca per individuare i sepolcri di cui sopra se nel Suo cimitero (come mi par di capire) sono stati inumati altri militi, così da fornire un elenco preciso e dettagliato, inn quanto la questione da Lei rappresentatami potrebbe anche ripetersi in futuro (anche se mi sembra molto strano questo improvviso interesse del parente per la spoglia di XY dopo quasi 90 anni dalla morte).

Se la tomba di XY non è più rintracciabile si comunicherà alla famiglia l’avvenuta collocazione dell’ossame in ossario comune (o in ossario militare) se il suo cimitero ne è provvisto.

Le ossa, comunque, non sono più recuperabili.

Concordo con Lei, l’esumazione ordinaria avvenne prima dell’approvazione della Legge 877/1931.

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Carlo Ballotta

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29 thoughts on “Esumazione soldati caduti in servizio di guerra

  1. Salve,
    vorrei sapere se nel 1922 per l’esumazione da un cimitero in Friuli ed il trasporto a Verona era necessario compilare dei moduli, chiedere dei permessi…
    Questo perché, purtroppo,non riesco a sapere in quale cimitero gli Austroungarici hanno seppellito il fratello di mio nonno, Ferrari Luigi-Sergente Pilota caduto con il suo aereo nei cieli tra Sacile-Casarsa-Cordenons..
    Mio nonno ha sempre raccontato di essere andato a Sacile a riprendere suo fratello (che ora riposa nel sacrario Militare di Verona) ma non risulta essere stato sepolto nessun Ferrari a Sacile.
    Se fosse stato necessario compilare dei moduli allora, forse, avrei una possibilità.
    Grazie

  2. Da anni sto cercando mio nonno Usai Raffaele nato a Dolianova CA il 27 maggio 1882 , morto nella prima guerra mondiale il 16 Gennaio 1918. Mio padre romei deceduto, non ha mai visto il viso del padre neanche in una foto, perché aveva solo 5 mesi ; noi nipoti cerchiamo disperatamente chi ci può dare qualche noticia

  3. Ricordo come i caduti per eventi bellici rientrassero nelle speciali disposizioni di cui alle leggi 12 giugno 1931, n. 877, 9 gennaio 1936, n. 132 e 9 gennaio 1951, n. 204.
    Sulla base di tali norme, le sepolture di militari esistenti nei cimiteri civili sono conservate senza limiti temporali a cura dei comuni (art. 12 l. 877/1936) e sono esenti dai normali turni di rotazione (art. 7 l. 204/1951).

    Un tempo vi era la L. 9 gennaio 1951, n. 204 e succ. modif., oggi abrogata, in quanto “confluita” nel Codice dell’Ordinamento Militare, D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 e succ. modif. In realtà, più che di una “vera” abrogazione, si è in presenza di un mutamento nelle fonti di riferimento, anche se con qualche differenziazione.
    Vigente la legge antecedente, i Caduti per eventi bellici (che, per la 2^ Guerra mondiale riguardava il periodo fino al 15 aprile 1946 e riguardava, tra le altre categorie di Caduti anche: …. c) dei partigiani e dei patrioti deceduti in conseguenza della lotta di liberazione dopo l’8 settembre 1943; d) di tutti i civili deceduti dopo l’8 settembre 1943 quali ostaggi o per atti di rappresaglia; ), erano esenti (art. 7, comma 4) dal normale turno ordinario di rotazione (esumazione), sul presupposto che la sepoltura avvenisse esclusivamente nella forma ordinaria dell’inumazione (salve alcune possibilità, come, l’affidamento delle spoglie ai familiari o autorizzazione del Ministero della difesa, Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra).

    Poiché, allora, oggi occorre fare riferimento al Codice dell’ordinamento militare, D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, le norme relative sono contenute negli artt. 252 – 277 e, con maggiore pertinenza, gli artt. 267 e ss. In ulteriore maggiore dettaglio, l’art. 271, comma 3 prevede: “ …. 3. Le salme dei Caduti in guerra e nella lotta di liberazione, sepolte nei cimiteri civili, sono esenti dai normali turni di esumazione previsti dal regolamento di polizia mortuaria, e i comuni interessati hanno l’obbligo di conservarle fino a quando tali salme non sono definitivamente sistemate negli ossari o sacrari all’uopo costruiti. ….”,

    Se, al contrario, si tratti di Caduti tuttora inumati, le ipotesi possibili possono essere le seguenti:

    a) il comune continua a conservare nella fossa ordinarie le spoglie del caduto,

    b) i familiari chiedono, al Commissariato anzidetto, l’affidamento loro delle spoglie del proprio familiare (il ché determina che, di seguito, le spoglie seguano le normali procedure di ogni defunto),

    c) il comune, magari per utilizzare le aree, o le singole fosse, in cui si trovano i Caduti (o, un singolo Caduto), decide di darvi una diversa sistemazione (l’esempio più agevole, potrebbe essere quella di dedicare un certo numero di cellette ossario, se disponibili (magari con qualche simbolo o scritta, tipo: “Ai caduti di tutte le guerre”, ecc.), per collocarvi le ossa che saranno esumate, chiedendo per questo al Ministero della difesa, Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra l’apposita convenzione (spesso, il Ministero della Difesa chiede una sorta di “progettino”, che può essere ridotto, se si usino cellette ossario già altrimenti disponibili, ad un “prospetto di come si realizzeranno le componenti “simboliche” o “commemorative”). Teoricamente, il Ministero della difesa dovrebbe concorrere alla spesa, ma, di norma, non fa molto di più che non fornire, la cassetta di zinco per raccogliervi le ossa dei caduti esumati.

    Le due ipotesi (lett. a) e c) ) sono alternative, e il comune non ha obbligo se non quello se scegliere tra l’una o l’altra (e la prima non è una scelta, ma solo quella di lasciare il Caduto nella posizione in cui è stato, originariamente, inumato).

    Qualora il Caduto sia stato accolto in un sepolcro a tumulazione, avendo questi sempre natura di sepolcro privato nei cimiteri, si deve dare conto che ciò è stato conseguenza di un affidamento ai famigliari e, conseguentemente, non trovano, più, applicazione le norme speciali che regolano i Caduti in Guerra.

  4. Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra
    Servizio di Protocollo (Nucleo Minimo) attivo dal 01-01-2004

    Indirizzo: Via XX Settembre 123/A – 00187 ROMA
    Ente di Appartenenza: non applicabile
    Codice dell’AOO: GONORCAD
    Responsabile del Servizio: Maggiore Nicodemo Cordì
    Telefono: 06-47355113; 3-5113
    Fax: 06-47353614
    E-mail istituzionale: non disponibile
    E-mail di Posta Certificata: onorcaduti@postacert.difesa.it

  5. Sto cercando il mi Gran Zio Salvatore Crispino – nato Ottobre 7 1916 Marzi provincia Cosenza. Gli suoi dettaglie del Ministero di Difesa spiega che lui deceduto in Russo 15 Ottobre 1942. Sono un po confusa con questo lutima dettaglie….come possona dare una data definitiva quando diconno che il suo luogo sepoltura e ‘sconosciuto’? Io sto cercando il mio Zio da 1983 e vorrei sapere dov’e – se lui e davero ‘morto’, lui deve ritornare a ‘casa’ in Italia, e messo a ‘riposo’ con sua Mamma nel cimitero di Carpanzano. Aspetto a vostra risposta – Grazie

  6. Si consultino le informazioni già esaurientemente fornite negli altri commenti a quest’articolo. Bisogna, infatti, contattare il Ministero della Difesa.

  7. Mio padre è stato orfano della guerra 1915/1918.
    Il nome di mio padre era Sechi Francesco nato a Sassari il 06/12/1910. Fu orfano di guerra ritrovato per strada da una prozia di nome Ruzzeddu Raffaela che crebbe il bambino e lo curò allora da una grave malaria salvandolo da probabile morte.
    Non abbiamo mai saputo dove è deceduto COME E’DECEDUTO DOVE E’ SEPOLTO il militare SECHI ANTONIO PADRE DI FRANCESCO E NONNO MIO.
    E’ possibile avere qualche notizia in riguardo .
    In tal modo metterò in pace l’anima di mio padre che per tutta la sua vita non è mai riuscito ad avere notizie in merito.Ricordo che quando si prendeva questo argomento piangeva di dolore.Io mi sono da sempre ripromesso di fare giuste ricerche sulla Scomparsa di mio nonno.
    Ringrazio vivamente se vi interesserete al mio desiderio che è anche un mio sacrossanto diritto.
    Ringrazio e saluto cordialmente
    Sechi Giovanni Battista Franco (noto Vanni)

  8. L’Autorità di riferimento per quanto riguarda i Caduti di guerra è il Ministero della Difesa, Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, Piazzale L. Sturzo 16, Roma. Si può anche consultare il sito web edito dal Ministero della Difesa.

  9. sto cercando i resti di mio nonno Bortolozzo Silvio nato a monselice nel 1909 era arruolato in fanteria e operò in africa, mentre la nave stava tornando è stata bombardata dagli aerei, lui era ferito ed è stato portato in ospedale a catania dove è morto nel 13/06/1943, esiste un modo per trovarlo? chi posso contattare? grazie

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