Per esumazione si intende la dissepoltura di un feretro precedentemente inumato. Si distingue in esumazione ordinaria (generalmente dopo 10 anni dalla inumazione) e straordinaria (fatta prima dell’ordinario periodo di inumazione).
E nelle prossime righe potrete trovare i links ad alcuni articoli che trattano la materia, in ordine di data dal più recente al più vecchio come inserimento:
Le tecniche di composizione salma influiscono sulla sua scheletrizzazione certa?
Il regolamento statale in vigore concede solo alcuni accenni all’imbalsamazione (art. 46 d.p.r. n.285/90), senza indicare modalità e tempi per una corretta procedura d’attuazione. Il legislatore si è invece concentrato principalmente sull’unico trattamento conservativo, su larga scala anche se di natura palliativa (o presunta tale!), specificamente contemplato dalle norme sanitarie di polizia mortuaria: ossia la siringazione del cadavere con 500 c.c. di formalina. Questa potentissima sostanza periossidante, scoperta alla fine del XIX secolo, è in
Questa o quella pari non sono
A volte occorre far fronte ad impostazioni ben poco sostenibili. O, meglio, si può anche comprendere che le persone che non dispongano di specifiche informazioni possano anche considerare talune operazioni cimiteriali come se fossero un tutt’uno, in fondo si tratta di “tirare fuori” (sia permesso il termine) un feretro da dove sia stato collocato: si sta parlando di esumazione e di estumulazione, laddove l’iniziale “es…” esplicita il termine poco proprio di chi è stato chiesto
Il mito del ventennio
Premessa Da alcuni comportamenti, in parte anche originate da alcune disposizioni, più o meno recenti, sembra si sta formando, o si sia formata, la convinzione che nelle tumulazioni vi sia una sorta di “durata minima”, individuata in 20 anni (anzi, con maggiore correttezza: “oltre 20 anni”), e che questa costituisca una sorta di confine tra modalità operative aventi certe caratteristiche rispetto ad altre. Il primo cenno, cronologicamente, a questa misura temporale (oltre venti anni )
Alcune note attorno al turno ordinario di rotazione
L’istituto del turno ordinario di rotazione è abbastanza conosciuto, consistendo nella previsione di un periodo di tempo durante il quale, di norma (ma vi sono alcune situazioni che consentono di derogarne), il feretro collocato in fossa d’inumazione non è suscettibile di essere rimosso (tecnicamente: esumato), in modo da consentire il normale e fisiologico completamento dei processi trasformativi cadaverici, cioè quando possa ragionevolmente stimarsi che il corpo possa risultare tale da consentire la raccolta delle ossa
Approfondire profondamente … il ritorno
All’incirca una ventina di mesi addietro, su queste portale era stato pubblicato un intervento titolato: “Approfondire profondamente”, nel quale si prendevano in considerazione le disposizioni degli artt. 72 e 73 (si tratta di due tipologie di destinazione ben diverse) D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., non senza qualche “collegamento” con il precedente art. 57, comma 5, in particolare riferendosi alla profondità delle fosse a sistema d’inumazione. In quell’occasione, era stata – del tutto
Parlare dell’evento morte, senza trascurare il “dopo”
Molto spesso, quando viene affrontato il tema della morte. vi sono tendenze a considerare le fasi che la precedono, magari estendendosi a quelle immediatamente successive, come l’approccio al lutto (che, secondo lo “schema Kubler-Ross”, è un modello a fasi e non a stadi, dove le fasi possono alternarsi, presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità e senza un ordine preciso, proprio come fanno le emozioni, mentre gli stadi sono dei passaggi consequenziali,
Il rinvenimento di ossa
Introduzione Il termine “rinvenire” è affine a “ritrovare”, ma esprimente atto più casuale, perché, secondo gli elementi di cui si compone, è come un Venire, un Capitare di nuovo sopra a una cosa smarrita o tenuta un tempo da altri e ora a tutti nascosta: così una definizione (qui ridotta) reperita in un “Dizionario della lingua italiana” del 1956, evitando di ricorrere ai dizionari presenti sul web. Vi sarebbe anche un altro significato, quello di
Inumazione temporanea in attesa di tumulazione feretro
E’ possibile inumare temporaneamente un feretro, destinato, invece, alla tumulazione, in attesa che si liberi un loculo, in tempi ravvicinati? Alcuni Comuni dell’Italia Meridionale il cui sistema cimiteriale è in forte sofferenza, per la cronica mancanza di loculi, paiono aver adottato questa provvisoria strategia di contenimento della pressione esercitata su tutta la macchina cimiteriale e la sua gestione dal fabbisogno impellente di posti feretro. Risposta: Tutto il problema da enucleare verte sul confezionamento della bara
Defunti da malattie infettive e diffusive – 2/2
Dopo questo inciso, sorgono due fattori da considerare: A – individuazione dei casi in cui l’art. 84, lett. b) si applichi, cioè quando si tratti di defunti per malattia infettiva e diffusiva, nonché B – quando siano decorsi i 2 anni dalla morte. Come già rilevato altrove, questo secondo fattore non risulta, a rigore, dai registri cimiteriali di cui all’art. 52 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., dato che le “notizie” che il
Defunti da malattie infettive e diffusive – 1/2
La pandemia da Covid-19, tutt’altro che “archiviata” pur dopo la cessazione dello stato di emergenza, ha riportato l’attenzione sui morti da malattie infettive e diffusive di cui allo specifico Elenco pubblicato dal Ministero della salute, situazioni, in precedenza, erano abbastanza rarefatte. Questa attenzione porta a richiamare non solo gli artt. 18 e 25 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., ma altresì il successivo art. 84, in particolare la sua lett. b), che ammette
“Sepolture” e loro scadenza: e dopo?
Premettiamo, subito, che la parola “sepolture” è qui utilizzata tra virgolette per farvi comprendere le diverse pratiche funerarie. Le “sepolture” hanno la funzione di consentire il completarsi dei processi trasformativi cadaverici, che possono essere diversi, anche per gli esiti, in relazione a più fattori, in modo da pervenire, prima o poi, ad uno “stadio” in cui non vi sia più individualità (ed individuabilità), ma anche, si siano esaurite quelle connotazioni rituali e sociali che qualificano
La morte per malattia infettivo-diffusiva – 3/3
Morte per malattia infettivo diffusiva La morte per malattia infettivo-diffusiva – 1/3 La morte per malattia infettivo-diffusiva – 3/3 La morte per malattia infettivo-diffusiva – 2/3 Navigazione nella Serie di articoli<< La morte per malattia infettivo-diffusiva – 1/3Il caso particolare delle esumazioni straordinarie dei defunti deceduti a causa di malattia-infettiva-diffusiva Il fatto che per i defunti deceduti per malattia infettiva-diffusiva debba impiegarsi la duplice cassa, anche se destinati all’inumazione, derogandosi di necessità dalle disposizioni che
La morte per malattia infettivo-diffusiva – 2/3
Morte per malattia infettivo diffusiva La morte per malattia infettivo-diffusiva – 1/3 La morte per malattia infettivo-diffusiva – 3/3 La morte per malattia infettivo-diffusiva – 2/3 Navigazione nella Serie di articoli<< La morte per malattia infettivo-diffusiva – 1/3Le malattie infettive nelle fasi dell’immediato post mortem Dopo il già citato art. 1, comma 2, tali situazioni sono considerate dall’art. 10 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. individuandole come una tra le cause che possono
La morte per malattia infettivo-diffusiva – 1/3
Morte per malattia infettivo diffusiva La morte per malattia infettivo-diffusiva – 1/3 La morte per malattia infettivo-diffusiva – 3/3 La morte per malattia infettivo-diffusiva – 2/3 Navigazione nella Serie di articoliLa morte per malattia infettivo-diffusiva – 2/3 >>Introduzione La pandemia da CoVid-19, accanto ad effetti di varia natura, ha riportato alla luce l’attenzione per le situazioni in cui la morte sia stata imputabile, o connessa, a malattia infettiva (in alcuni casi indicata anche come “infettiva-diffusiva”
L’appartenenza a famiglia bisognosa – 2/2
L’appartenenza alla famiglia bisognosa Forse sarà stato notato l’uso reiterato del termine “situazione economica”, uso che trova la propria motivazione, nel D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159 “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)” [1], che, già fin dall’ art. 1, “Definizioni”, distingue tra “situazione economica equivalente” (ISEE) e “situazione economica” (ISE). Per inciso, pare opportuno invitare ad una lettura dell’intero articolo, in
L’appartenenza a famiglia bisognosa – 1/2
Introduzione Come largamente noto (il grado di applicazione è altro, pur se sia decorso più di un ventennio), l’art. 1, comma 7-bis D.-L. 27 dicembre 2000, n. 392, convertito in L. 26 febbraio 2001, n. 26 (in vigore dal 2 marzo 2001) prevede: “ Il comma 4 dell’articolo 12 del decreto-legge 31 agosto 1987, n. 359, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1987, n. 440, si interpreta nel senso che la gratuità del servizio
Il terreno del cimitero
Il Capo X del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. è rubricato: “ Costruzione dei cimiteri. Piani cimiteriali. Disposizioni tecniche generali ed il suo art. 55, comma 1 prevede: “1. I progetti di ampliamento dei cimiteri esistenti e di costruzione dei nuovi devono essere preceduti da uno studio tecnico delle località, specialmente per quanto riguarda l’ubicazione, l’orografia, l’estensione dell’area e la natura fisico-chimica del terreno, la profondità e la direzione della falda idrica
Esumare per tumulare
All’incirca 3-4 anni addietro è deceduta una persona, inumata nel cimitero del comune A, quale comune di residenza al momento del decesso. La morte è stata dovuta ad una malattia, senza particolari caratteristiche: ciò per escludere il caso di morte per malattia infettiva-diffusiva considerata nell’apposito elenco pubblicato dal Ministero della salute, così come per escludere che il corpo fosse portatore di radioattività (in pratica, per escludere le fattispecie considerate all’art. 18 D.P.R. 10 settembre 1990,
Operazioni cimiteriali: lavoriamo sempre sul crinale di profili penalistici!
Il regolare ed ordinato espletamento dell’azione di polizia cimiteriale consiste (chiedo scusa per la brutalità empia del linguaggio) nel rimuovere, dignitosamente e con riguardo ai sentimenti di pietas, l’esternalità negativa rappresentata dai cadaveri e dai loro miasmi, così da provvedere a rotazione al fabbisogno di spazi per le nuove sepolture, secondo l’art. 58 del regolamento nazionale di polizia mortuaria. Il fine ultimo della permanenza di un cadavere in cimitero è, infatti, la sua completa scheletrizzazione,
Quanto “valgono” le cattive consuetudini operative?
Talvolta, qui o là, si registrano prassi operative che è abbastanza difficile modificare, anche se si rilevi (quando lo si rilevi) che esse non sono particolarmente corrette, in particolare quando la loro consuetudine porti a considerarle come talmente d’uso da non richiedere aggiustamenti. Si è spesso argomentato che sia più agevole modificare una norma, che un’abitudine (specie se “cattiva abitudine”). Vi è stata una situazione, affrontata dalla Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Reg. Toscana, 29
CoVid-19: esumazioni ed estumulazioni: quale procedura seguire?
Gli artt. 83 ed 88 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria – D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 – richiedono l’assistenza del coordinatore sanitario (profilo, quest’ultimo abrogato dal D.Lgs n. 502/1993) quando si debba procedere ad esumazioni e ad estumulazioni straordinarie. Ammettiamo, nemmeno tanto per assurdo, il disseppellimento, dopo pochi mesi di sepoltura, di un feretro CoVid-19 positivo. La presenza di tale figura non è invece richiesta per le estumulazioni e le esumazioni ordinarie. Tuttavia, l’art.83, nel
Inumazione temporanea?
Il TAR Campania, Napoli, Sez. I, 25 maggio 2020, n. 1970 (reperibile anche nella sezione SENTENZE per gli Abbonati PREMIUM) ha riguardato un contenzioso sollevato avverso la deliberazione comunale che determinava le tariffe di determinate operazioni cimiteriali, compresa l’inumazione e l’esumazione, eccependo alcuni ritenuti vizi, come la pretesa del pagamento anticipato (cioè, prima dell’esecuzione delle operazioni), ma anche contestandosi le modalità di determinazione della tariffa per una “inumazione perpetua” che avrebbe prescisso dai criteri di
COVID-19 : Indicazioni operative per personale necroforo in cimitero (parte II)
In un precedente articolo abbiamo esaminato alcune procedure su trasporto funebre e relativo confezionamento del feretro. Nella malaugurata evenienza che l’eventuale aumento di mortalità risulti eccedere le possibilità di avvio a sepoltura dei deceduti in arrivo al cimitero potrebbe essere necessario, con intervento delle autorità competenti, disporre quanto segue: la camera mortuaria del cimitero, oltre ad altri locali di servizio o spazi cimiteriali liberi, dovrebbe ricever in custodia temporanea (e questa è proprio la sua
Esumazione straordinaria finalizzata ad un nuova tumulazione?
Cara Redazione, Sarebbe possibile, ed a quali “condizioni”, tumulare un cadavere già inumato pochi anni fa? Personalmente trovo ostativo il confezionamento (o meglio, la strutturazione) della bara incompatibile, perché è diversa per i due tipi di seppellimento! Tecnicamente sarebbe pure abbastanza semplice: se la cassa di legno si presenta in ottime condizioni ed ha spessore almeno di 25 mm., si rifascia con un cassone di zinco e si autorizza il trasporto nel Comune secondo le
DPR 15 luglio 2003 n. 254:amputazione di parti anatomiche riconoscibili e trattamento degli arti sottoposti a mutilazione
Abbiamo sottoposto a diversi comuni italiani un quesito sullo smaltimento in cimitero di parti anatomiche riconoscibili (arti o parti di essi) alla luce della nuova disciplina sui rifiuti sanitari introdotta con il DPR n.254/2003. La materia è ancora abbastanza nebulosa perchè sul recente DPR 254/2003 non si è ancora formata una solida prassi ed anche la giurisprudenza non ha avuto occasione di pronunciarsi autorevolmente sui problemi che si nascondono nelle pieghe del regolamento stesso.
Operazioni cimiteriali e regime autorizzatorio: antologia di www.funerali.org
Continua la nostra proposta estiva di un florilegio di letture appositamente scelte per approfondire, in modo organico, alcuni aspetti della polizia mortuaria italiana già trattati a più riprese su questo sito web, giusto per ripassare gli argomenti in archivio, prima della ripresa dei lavori, una volta terminate le vacanze agostane. Rotazione in campo di terra ed esumazioni (https://www.funerali.org/?p=1164) Autorizzazione all’estumulazione: atto dovuto o provvedimento discrezionale? (https://www.funerali.org/?p=858) “Verifica Feretro”, ex paragrafo 9.7 Circ.Min. n.24/1993 ed Art.
Tempistica per le esumazioni ordinarie
In data 09/05/1995, il Ministero della Sanità, acquisita la documentazione in merito all’abbreviazione del turno ordinario di rotazione per le fosse di inumazione nel Cimitero, autorizzò l’abbreviazione di detto turno da dieci a cinque anni. Il medico dell’ASL sostiene che comunque l’esumazione di salme effettuata prima dei dieci anna è da ritenersi straordinaria. Io sono convinto del contrario, poichè il Ministero ha autorizzato l’abbreviazione del turno ordinario di rotazione da dieci a cinque anni. In
Esumazione soldati caduti in servizio di guerra
Gentile Redazione, la questione che vorrei sottoporVi, stavolta, riguarda le spoglie mortali di un Soldato, che chiameremo XY, originario della provincia di Avellino, deceduto in un ospedale di Fermo in epoca di guerra (anno 1918); un suo familiare, da ricerche compiute, é venuto a conoscenza del luogo del decesso ed ha, così, scritto al mio Comune per avere notizie più precise e se possibile per conoscere le modalità per entrare in possesso delle spoglie mortali
Rotazione in campo di terra ed esumazioni
Nella mia città (lavoro in Campania) l’allora Ministero della Sanità, nel lontano 9 maggio 1995 acquisita la documentazione in merito all’abbreviazione del turno ordinario di rotazione per le fosse di inumazione nel Cimitero, autorizzò l’abbreviazione di detto turno da dieci a cinque anni. Il medico dell’ASL sostiene che comunque l’esumazione di salme effettuata prima dei dieci anna è da ritenersi straordinaria.Io sono convinto del contrario, poichè il Ministero haautorizzato l’abbreviazione del turno ordinario di rotazione
Sepoltura di parti anatomiche ex DPR n.254/2003
L’attuale normativa italiana sui rifiuti tende ad inserire nella nozione di “scarto” anche tipologie per le quali non si è in presenza di volontà di disfarsene, ma basta unicamente che la legge imponga l’obbligo di seguire le procedure di smaltimento. Con l’entrata in vigore del DPR 254/03 il regime autorizzatorio per le parti anatomiche riconoscibili, è affidato all’AUSL competente per territorio. Il comune, dunque, non ha più titolo in materia se non in caso di
La tutela penale del cadavere
I recenti scandali nei cimiteri dell’interland napoletano, in cui si sono consumati addirittura dei reati, rendono quanto mai opportuno un piccolo exursus sulla tutela penale del cadavere. Innanzi tutto si può meditare su questa massima: Corte di Cassazione – Penale, Sentenza 21 febbraio 2003, n.17050: “Il reato di vilipendio di cadavere è integrato da qualunque manipolazione di resti umani che consista in comportamenti idonei ad offendere il sentimento di pietà verso i defunti, non resi
Le esumazioni straordinarie
L’art. 83 DPR 10 settembre 1990, n. 285 annovera tra le proprie fattispecie la possibilità di esumazione prima del prescritto turno di rotazione, normalmente di durata decennale. In effetti anche se con il D.P.C.M 26 maggio 2000 le autorizzazioni per abbreviare o dilatare la durata del turno di rotazione sono state trasferite in capo alle regioni ed in molte realtà locali ai comuni, per effetto di un ulteriore processo di decentramento amministrativo all’interno del sistema
Il trattamento dei “Resti Mortali”
Articoli correlati reperibili con la funzione “CERCA”: Dimensione delle lastre sepolcrali e percolazione delle acque meteoriche. L’Iter delle estumulazioni. Cremazione di resti mortali. La ri-tumulazione. Il DPR 285/1990, all’art. 82 comma 1 fissa il tempo ordinario di inumazione in campo comune di cadaveri (si veda anche il paragrafo 7 Circ.Min. 31 luglio 1998 n. 10) e dà al Sindaco la competenza di displiplinarla (art. 82 comma 2). Con l’Art. 86 comma 3, e per
Cremazione di resti mortali
Cara Redazione; ho un problema: ho in gestione diversi cimiteri nel trentino. Stiamo eseguendo le prime estumulazioni nel cimiteero di XXX, relative a sepolture di cinquanta anni fa. Nella maggior parte dei casi, le salme racchiuse negli zinchi, risultano indecomposte. il comune di cui sopra ha accolto la mia proposta di far cremare i resti a spese del comune, in alternativa al seppellimento in campo comune L’impasse operativo emerge in merito alla autorizzazione alla cremazione,
Dimensione delle lastre sepolcrali e percolazione delle acque meteoriche
Nota dell’autore: già in passato, su un’altra rivista on line, mi occupai della questione oggetto di quest’articolo. Mi è sembrato quasi doveroso rivisitare completamente il pezzo alla luce delle preziose indicazioni desunte da uno studio del Dr. Corrado Cipolla d’abruzzo, intitolato, appunto, “La mineralizzazione dei cadaveri”. ———————————– Il fine della permanenza dei cadaveri in cimitero, almeno per il periodo di sepoltura legale, è la loro completa mineralizzazione (“[…] ed in polvere ritornerai!”, secondo il tragico
Art. 5 DPR 285/90 e rinvenimento di resti biologici umani
L’unica procedura di polizia mortuaria da applicare qualora venisse denunciata, in un determinato luogo, la presenza di ossame umane è quella contenuta e sviluppata nell’Art. 5 del DPR n. 285 10 settembre 1990 (approvazione del regolamento nazionale di polizia mortuaria). Le norme di cui al sullodato Art. 5 DPR 285/90 prevedono diversi passaggi in caso di rinvenimento di parti di cadavere, resti mortali (ossia esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo, oppure ossa); chi scopre
Regole per una perfetta inumazione
Premessa: . per ottenere un efficiente uso delle quadre ad inumazione occorre agire cosi': · scavo preventivo di di trincee di larghezza 80 cm., distanti almeno 50 cm. le une dalle altre, con mezzo meccanico. · posa sugli interfossa di guide portanti su cui far scorrere un inumatore meccanico su ruote fin sul luogo di inumazione · posa del feretro sull'inumatore meccanico. · posizionamento dell'inumatore sul luogo di inumazione e calata del feretro. Un buon
Come individuare le sepolture a rischio
Il provvedimento 30 dicembre 1999 – 13 gennaio 2000 emanato dall’autorita’ garante della privacy ha individuato la polizia mortuaria fra le attivita’ che perseguono rilevati finalita’ d’interesse pubblico per le quali e’ autorizzato il trattamento dei dati sensibili da parte dei soggetti pubblici, quindi non occorre caso per caso ne’ il consenso scritto dell’interessato ne’ la previa autorizzazione del garante per procedere, gli atti di polizia mortuaria il cui perfezionamento concretizza il trattamento dei dati
X Rag. Franco Branco,
La Legge (Art. 85 comma 1 DPR 10 settembre 1990 n. 285) è, effettivamente, ambigua perché ragiona dei soggetti titolati a disporre delle ossa provenienti da esumazione, in termini generici, con questa formula linguistica “coloro i quali abbiano interesse”.
Certo, gli atti di disposizione su cadaveri e loro trasformazioni di stato seguono pur sempre la regola dello jus sanguinis declinata secondo il principio di poziorità enucleato dall’Art. 79 comma 2 DPR n. 285/1990, tuttavia non si può, aprioristicamente, escludere come soggetti pur non legati al de cuius da vincoli di consanguineità possano, sempre che davvero vogliano e con atto di liberalità, provvedere per una sepoltura privata e dedicata delle ossa, assumendosene i relativi oneri (fornitura di apposita cassetta ossario ex Art. 36 DPR n. 285/1990 e versamento del canone per la stipula dell’atto di concessione per un sepolcro privato a sistema di tumulazione, quale potrebbe, appunto, esser la celletta ossario e la nicchia cineraria).
Occorre allora, per sventare, in limine litis, eventuali conflitti con i soggetti almeno formalmente aventi diritto jure sanguinis, cioè con i famigliari del de cuius, accertare il loro disinteresse anche ai sensi dell’Art. 1 comma 7-bis legge n.26/2001, per la quale l’esumazione stessa è comunque a titolo oneroso, soprassedendo pure sulla successiva destinazione di resti mortali oppure ossa, di conseguenza potranno essere amici o benefattori del defunto a decidere sulla sistemazione delle ossa. Il disinteresse è un complesso di diverse situazioni (mancanza di parenti del de cuius sino al sesto grado, irreperibilità degli stessi…) ma ad ogni modo si configura come un animus certo, incontrovertibile e protratto nel tempo, è insomma la pervicace volontà di “fregarsene bellamente”, nonostante siano state inoltrate tutte le necessarie comunicazioni del caso, recanti l’invito/obbligo ad interessarsi della fattispecie in oggetto (= esumazione di un proprio caro.) In quest’evenienza, se gli aventi titolo jure sanguinis si spogliano, in tutta libertà e consapevolezza, del loro diritto di disposizione sulle ossa, meglio se con atto scritto, così da scongiurare eventuali tardivi ripensamenti, o, più semplicemente, attraverso acta concludentia (= disinteresse manifesto da codificare nelle procedure del regolamento comunale di polizia mortuaria) nella scelta sulla destinazione dei resti ossei potranno, a buon diritto, subentrare definitivamente, amici o benefattori della persona deceduta.
Si chiede parere circa l’assegnazione dei resti mortali derivanti dall’operazione di esumazione se gli stessi devono, obbligatorimante, essere consegnati prettamente ai parenti oppure, in loro assenza, consegnati, previo pagamento dei relativi diritti, ad amici o benefattori del defunto.
Grazie, buon lavoro