Per estumulazione si intende l’operazione con la quale si estrae un feretro (generalmente, ma è possibile con altre regole pure di contenitore di resti mortali, di una cassetta di resti ossei o di urna cineraria ) da un tumulo con l’intenzione di traslarlo ad altra sepoltura o avviarlo a cremazione o infine per valutare se si è avuta la scheletrizzazione del cadavere.
E nelle prossime righe potrete trovare i links ad alcuni articoli che trattano la materia, in ordine di data dal più recente al più vecchio come inserimento:
Ossa dimenticate: che fare?
Forse può essere noto, quanto meno alle lettrici e lettori maggiormente frequenti, come non piaccia il termine “resti ossei”, anche se quale norma regionale l’utilizzi, preferendosi quella, più breve, di “ossa” (proprio volendolo anche “ossa umane”). Ora, sempre rimanendo in tema di termini, vi sia chi preferirebbe non parlare di “sepolcri abbandonati” (in stato di abbandono) quanto di “sepolcri dimenticati”, può anche accadere che si registrino situazioni in cui oggetto di una qualche “dimenticanza” non
Feretri a “sogliola”e casse mortuarie da tumulazione
Replico brevemente ad alcuni appunti mossi sulla questione delle c.d. “sogliole” cimiteriali, argomento da me già trattato con due distinti articoli tematici, di cui uno di recente pubblicazione, e qui liberamente reperibile. In buona sostanza, almeno qui, nella provincia di M. importante città dell’Emilia-Romagna, seppur a macchia di leopardo (vi sono infatti, Comuni che vietano, mentre altri paiono accogliere la possibilità dei feretri a sogliola) si è affermata, appunto, una particolare tecnica di confezionamento per
Cos’era lo “spurgo” dei sepolcri?
In alcune aree è presente tra gli addetti ai lavori, il termine “spurgo” per riferirsi a talune operazioni cimiteriali. Esso è del tutto sconosciuto in altre aree geografiche, ma si ritiene che neppure laddove è noto, ed usato, si abbia ormai conoscenza del significato originario di questo termine, men che meno da dove derivi. Oggi, tecnicamente, il termine che, in qualche modo può essere pertinente è quello di “estumulazione”, cioè dell’operazione che prevede l’apertura di
Ri-tumulazione ed aspetti tecnici: rifascio o…”sogliole”?
Premessa In tema di nuova tumulazione per resti mortali, oggi espressamente prevista dall’Art. 3 D.P.R. n. 254/2003, questo fu pure l’orientamento della Regione Lombardia con l’Art. 20 comma 5 del suo vecchio ed ormai superato regolamento regionale n. 6/2004 in materia di polizia mortuaria. Gli Artt. 86, 87, 88 e 89 del D.P.R. n. 285/1990 disciplinano, in via generale, l’estumulazione, lasciando comunque al Sindaco, quale autorità sanitaria locale che sovrintende, ex Art. 51 D.P.R. n.285/1990,
Questa o quella pari non sono
A volte occorre far fronte ad impostazioni ben poco sostenibili. O, meglio, si può anche comprendere che le persone che non dispongano di specifiche informazioni possano anche considerare talune operazioni cimiteriali come se fossero un tutt’uno, in fondo si tratta di “tirare fuori” (sia permesso il termine) un feretro da dove sia stato collocato: si sta parlando di esumazione e di estumulazione, laddove l’iniziale “es…” esplicita il termine poco proprio di chi è stato chiesto
Capire le linee di confine
Allorquando si consulta una mappa, una carta geografica, un atlante o qualsiasi rappresentazione geografica, si vedono i confini, generalmente del tutto irregolari, in quanto determinati sulla base di elementi fisici (es.: corsi d’acqua, sistemi montani, ecc.), anche se non mancano confini rappresentati da linee diritte, segno che si tratta di cartografie realizzate “a tavolino”, senza conoscenza delle caratteristiche del territorio, come è stato in molti casi come effetti di logiche coloniali, oppure di logiche che
Il mito del ventennio
Premessa Da alcuni comportamenti, in parte anche originate da alcune disposizioni, più o meno recenti, sembra si sta formando, o si sia formata, la convinzione che nelle tumulazioni vi sia una sorta di “durata minima”, individuata in 20 anni (anzi, con maggiore correttezza: “oltre 20 anni”), e che questa costituisca una sorta di confine tra modalità operative aventi certe caratteristiche rispetto ad altre. Il primo cenno, cronologicamente, a questa misura temporale (oltre venti anni )
I cimiteri visti da un necroforo – 1/2
Diario ed appunti disordinati di una giornata vissuta “pericolosamente” in cimitero, da un punto di vista assai privilegiato. La gente normale mi guarderà anche sconvolta, ma non mi fa paura il servizio in cimitero, né lo ritengo una supervisione ultronea, superflua perché ormai ritenuta da tutti obsoleta, anacronistica. Certo i “ragazzi” del cimitero oggetto di questo mio breve racconto sono alquanto bravi, e non hanno per niente bisogno del mio ausilio…quanto meno professionale. Nella remota
Parlare dell’evento morte, senza trascurare il “dopo”
Molto spesso, quando viene affrontato il tema della morte. vi sono tendenze a considerare le fasi che la precedono, magari estendendosi a quelle immediatamente successive, come l’approccio al lutto (che, secondo lo “schema Kubler-Ross”, è un modello a fasi e non a stadi, dove le fasi possono alternarsi, presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità e senza un ordine preciso, proprio come fanno le emozioni, mentre gli stadi sono dei passaggi consequenziali,
Estumulazione e fattispecie della c.d. “Tomba chiusa”
In caso di concessione rilasciata per la tumulazione in loculo comunale di salma individuata nel contratto, in dottrina e in giurisprudenza, si ritiene che l’estumulazione del feretro determini l’estinzione stessa della concessione per esaurimento della funzione. E così, con specifico riferimento all’ipotesi del posto a tumulazione individuale (colombario, loculo, a seconda delle denominazioni localmente usate, che possono essere variamente diversificate) concesso “esclusivamente” per il feretro di defunto determinato o comunque per il quale l’atto di
L’estumulazione vista dalla parte di un normale cittadino – 2/2
La vicenda, sul versante personale ed affettivo è ormai superata, ma l’insegnamento che può derivarne conserva una sua intatta attualità: i profili professionali in qualche modo estranei al circuito “cimitero” possono vedere la realtà con una prospettiva più ampia, notando problemi che gli addetti ai lavori, invece, non avvertono (più?). La modernizzazione delle disposizioni in materia di polizia mortuaria registra contrasti di opinione su questioni rilevanti, ma comporta anche uniformità di vedute su numerosi aspetti.
L’estumulazione vista dalla parte di un normale cittadino – 1/2
“Uno sguardo dall’anima” Gentilissimi, anche se alle volte – maldestramente – mi propongo come risolutore dei guai altrui in polizia mortuaria, almeno in quest’occasione vorrei esser io a rendervi edotti sullo sviluppo di un frangente che mi coinvolge nel doppio ruolo di addetto ai lavori e dolente al tempo stesso. Era, infatti, ormai in calendario l’estumulazione del feretro di mio papà per naturale scadenza di concessione. Ora, con il Vostro placet, s’intende, mi piacerebbe coinvolgervi
Non sempre si può convenire o, almeno, non del tutto
Non sempre si può convenire o, almeno, non del tutto: si tratta di una considerazione che va riferita alla pronuncia del TAR Lazio, Latina, Sez. I, 23 aprile 2022, n. 366, reperibile nella Sezione SENTENZE per gli Abbonati PREMIUM, che può essere massimata: “Non esiste alcuna norma che imponga che un’istanza volta a dare esecuzione alla volontà acclarata del de cuius di essere sepolto in un determinato luogo debba essere presentata unitariamente da tutti gli
Defunti da malattie infettive e diffusive – 2/2
Dopo questo inciso, sorgono due fattori da considerare: A – individuazione dei casi in cui l’art. 84, lett. b) si applichi, cioè quando si tratti di defunti per malattia infettiva e diffusiva, nonché B – quando siano decorsi i 2 anni dalla morte. Come già rilevato altrove, questo secondo fattore non risulta, a rigore, dai registri cimiteriali di cui all’art. 52 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., dato che le “notizie” che il
Defunti da malattie infettive e diffusive – 1/2
La pandemia da Covid-19, tutt’altro che “archiviata” pur dopo la cessazione dello stato di emergenza, ha riportato l’attenzione sui morti da malattie infettive e diffusive di cui allo specifico Elenco pubblicato dal Ministero della salute, situazioni, in precedenza, erano abbastanza rarefatte. Questa attenzione porta a richiamare non solo gli artt. 18 e 25 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., ma altresì il successivo art. 84, in particolare la sua lett. b), che ammette
“Sepolture” e loro scadenza: e dopo?
Premettiamo, subito, che la parola “sepolture” è qui utilizzata tra virgolette per farvi comprendere le diverse pratiche funerarie. Le “sepolture” hanno la funzione di consentire il completarsi dei processi trasformativi cadaverici, che possono essere diversi, anche per gli esiti, in relazione a più fattori, in modo da pervenire, prima o poi, ad uno “stadio” in cui non vi sia più individualità (ed individuabilità), ma anche, si siano esaurite quelle connotazioni rituali e sociali che qualificano
Operazioni cimiteriali: lavoriamo sempre sul crinale di profili penalistici!
Il regolare ed ordinato espletamento dell’azione di polizia cimiteriale consiste (chiedo scusa per la brutalità empia del linguaggio) nel rimuovere, dignitosamente e con riguardo ai sentimenti di pietas, l’esternalità negativa rappresentata dai cadaveri e dai loro miasmi, così da provvedere a rotazione al fabbisogno di spazi per le nuove sepolture, secondo l’art. 58 del regolamento nazionale di polizia mortuaria. Il fine ultimo della permanenza di un cadavere in cimitero è, infatti, la sua completa scheletrizzazione,
Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 2/2
In un intervento precedente (Il trasporto del feretro in altra sede – 1/2) sono state affrontate alcune questioni pertinenti all’art. 88 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. Dato che alcune volte (ma non sempre, anzi abbastanza raramente) le norme sono come le ciliegie, nel senso che una tira l’altra, non si può evitare di ricordare che il Capo XVII “ Esumazione ed estumulazione.” del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. si
Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 1/2
La sentenza del TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 9 luglio 2021, n. 8198 può essere riassunta nella massima: “””Nel caso di istanza volta ad ottenere l’autorizzazione all’estumulazione di feretro, l’esito del relativo procedimento di valutazione dipende esclusivamente dalla sussistenza delle condizioni previste per la traslazione delle salme dal Regolamento di Polizia Mortuaria e non anche da valutazioni di opportunità e di merito amministrativo legate alla tutela degli interessi locali, che dunque non possono essere presi
Una vicenda che si è “arricchita” di considerazioni
Vi è stata una vicenda, che ha visto un notevole numero di pronunce della giurisprudenza amministrativa, chiamata più volte a pronunciarsi, con pronunce che hanno “arricchito”, e confermato, alcuni principi. Tra le numerose (veramente numerose) pronunce sulla medesima questione, citiamo unicamente quella del TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 20 aprile 2021, n. 4597, che ha ribadito a chi spetti la titolarità dello ius eligendi sepulcrum, nonché quella del medesimo TAR (TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis,
Quando è ammissibile estumulare?
Le prassi variamente, qui o là, in uso in materia di estumulazioni possono, a volte, far perdere di vista quelle che dovrebbero essere le procedure ordinarie e “normali”. “Normali” dal momento che queste non escludono che possano esservi situazioni diverse, come (e.g.) quelle considerate all’art. 88 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. Per questo, si fa richiamo alla sentenza del TAR Sicilia, sede distaccata di Catania, Sez. III, 6 aprile 2021, n. 1053
Perchè si forma l’adipocera anche nei resti mortali provenienti da estumulazione?
Un lettore ci ha formulato questa domanda: “Un cadavere, deposto nella duplice cassa lignea e metallica, quando presentava già evidenti segni di putrefazione (uno dei motivi per cui si può abbreviare il periodo d’osservazione) all’atto dell’estumulazione straordinaria, per causa di giustizia ex art. 116 comma 2 D. Lgs n. 271/1989, é stato rinvenuto in stato di completa saponificazione. Come si può spiegare questo fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo? Di solito i corpi racchiusi entro cassa
Estumulazione e conseguenti trattamenti consentiti
Per enucleare correttamente il problema, posto già nel titolo di questo breve saggio, non si può prescindere dall’aspetto giuridico insito in ogni operazione di polizia mortuaria; passo, pertanto, ad enumerare, qui di seguito, le fonti normative almeno nazionali di riferimento che sono: DPR n.285/1990 (regolamento nazionale di polizia mortuaria). Circolare Ministeriale n. 10 del 31 luglio 1998. DPR n.254/2003 (regolamento sulla gestione dei rifiuti a rilevanza sanitaria). Ai sensi dell’Art.51 DPR 285/90, manutenzione, ordine e vigilanza
La prevalenza nella scelta del sepolcro
Il Consiglio di Stato, Sez. I, 15 febbraio 2021, con parere n. 194 (reperibile per gli Abbonati PREMIUM nella Sezione SENTENZE) pronunciato a riguardo di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, proposto dal coniuge di persona defunta contro un atto comunale, che aveva opposto diniego ad una traslazione di feretro, sulla base di valutazioni di un fratello del defunto, ha “disegnato” con particolare chiarezza il consolidato principio interpretativo per cui costituisce affermazione, da tempo
Articolo 77 comma 1 D.P.R. n. 285/1990, paragrafo 3 Circolare Sanità n.10 del 31/07/98 – Quando occorre provvedere davvero al rifascio del feretro?
Un’impresa funebre ci ha segnalato un caso piuttosto problematico, in cui si è venuta a trovare durante un’estumulazione straordinaria. Il valore didattico di questo episodio ci è subito parso di notevole valore, così lo sottoponiamo all’attenzione del nostro pubblico. Gentile redazione, durante un’estumulazione straordinaria si è verificato un singolare episodio. Quando abbiamo rimosso lapide e tamponatura per aver diretto accesso al feretro: 1. Il cofano ligneo, dopo soli 5 anni di sepoltura in cella muraria,
Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte II
Il DPR 285/90 al CAPO XVII, dedicato ad esumazioni ed estumulazioni, non impone di dare adeguata pubblicità-notizia al disseppellimento1 dei cadaveri (rectius: delle loro ossa2 o delle loro trasformazioni di stato), ma questa precauzione di corretto rapporto con la cittadinanza diviene pressoché d’obbligo quando si chieda il consenso (o, al contrario, la manifestazione di palese disinteresse) degli aventi diritto per particolari destinazioni dei resti mortali, come avviene appunto con la cremazione. La ritumulazione, essendo pur
Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte I
Cara Redazione, esercito la professione di impresario funebre. L’art. 3 comma 5 DPR 15 luglio 2003 n. 24 così testualmente recita: “Per la sepoltura in cimitero, o la cremazione dei resti mortali le autorizzazione al trasporto, inumazione, tumulazione o cremazione sono rilasciate dal competente ufficio del comune in cui sono stati esumati o estumulati”. Questa formulazione merita alcune considerazioni: a tal proposito, come necessaria premessa si può proficuamente consultare la nota di Gabriele Casoni su:
Scoppio del feretro ed azioni legali di risarcimento nel sistema funerario americano
Il rèportage per quest’oggi consiste in una dichiarazione della signora Danell D. Pepson, resa alla commissione d’inchiesta del Senato americano sui problemi di polizia mortuaria negli USA, in data 10 aprile 2000. Ci hanno colpito la forza e la lucidità delle sue argomentazioni ed abbiamo rilevato tantissimi punti in comune con il caso italiano. Forse, un giorno, anche nel nostro Paese si potrà adire il tribunale per chiedere giustizia dei dolorosi disservizi cimiteriali… […] Il
Estumulazione e regime di perpetuità dei sepolcri
Premessa: gli Artt. 86, 87, 88 e 89 del D.P.R. n. 285/1990 disciplinano, in via generale, l’estumulazione, lasciando comunque al Sindaco, quale autorità sanitaria locale che sovrintende, ex Art. 51 D.P.R. n.285/1990, alle funzioni di polizia cimiteriale, la responsabilità di ordinare le operazioni stesse (oppure se si ritiene opportuno, attraverso apposita norma sul regolamento di polizia mortuaria comunale). In pratica, con ordinanza del Sindaco, si forniscono le norme attuative e di dettaglio e si attribuiscono
CoVid-19: esumazioni ed estumulazioni: quale procedura seguire?
Gli artt. 83 ed 88 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria – D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 – richiedono l’assistenza del coordinatore sanitario (profilo, quest’ultimo abrogato dal D.Lgs n. 502/1993) quando si debba procedere ad esumazioni e ad estumulazioni straordinarie. Ammettiamo, nemmeno tanto per assurdo, il disseppellimento, dopo pochi mesi di sepoltura, di un feretro CoVid-19 positivo. La presenza di tale figura non è invece richiesta per le estumulazioni e le esumazioni ordinarie. Tuttavia, l’art.83, nel
Due parole sulle estumulazioni: onerosità e recupero oggetti preziosi.
1) tutti gli oneri delle operazioni cimiteriali svolte in sepolcro privato (quali sono le tumulazioni tutte a prescindere dalla tipologia del sepolcro, dalla sua durata concessoria o dalla sua conformazione) sono SEMPRE a carico del concessionario, dei suoi aventi causa (nell’evenienza di una voltura nell’intestazione della concessione) o, in alternativa, sorgono in capo ai più stretti congiunti del defunto estumulato, ossia su coloro che vantano sul de cuius un potere di disposizione in termini di
Inestumulabilità contrattuale di un feretro: possibili rimedi e limiti d’intervento.
È possibile effettuare la estumulazione di un feretro tumulato in un sepolcro, per poi trasferirlo ad altra sepoltura o per dar luogo ad una pratica funebre diversa dalla tumulazione (inumazione o cremazione)? Sì, laddove fin dall’inizio della tumulazione questo avello non fosse stato acquisito come il cosiddetto sepolcro privato con la formula della “tomba chiusa” per volere del fondatore del sepolcro stesso. In altri termini: se chi ha costituito il sepolcro ha inserito, nella concessione-contratto,
Estinzione anzitempo della concessione ed eventuale rimborso riconosciuto.
Vagando nel mare magnum del web, sempre alla ricerca di news tematiche per il nostro settore, di un certo rilievo, ci siamo fortunatamente imbattuti nel sito istituzionale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, il cui servizio di consulenza legale risponde alla seguente domanda posta da un Ente Locale. Un Comune, dunque, rappresenta la situazione di forte criticità gestionale di un contratto inerente alla concessione dell’uso di una celletta nel cimitero comunale per la sepoltura
Tumulazioni sine titulo: il Comune ha l’obbligo di provvedere all’estumulazione coatta
Il T.A.R. di Catania ha stabilito l’obbligo del comune a provvedere, anche forzosamente, all’estumulazione di un feretro, illegittimamente deposto in un’edicola funeraria, eventualmente anche in danno ai privati che occupano la cappella. Il Comune non può arretrare di fronte ad un atteggiamento inerziale o di rifiuto dei privati che non aprono l’edicola, ma deve adoperarsi, attivando i propri poteri amministrativi e di polizia mortuaria, nonchè cimiteriale. L’estumulazione di una salma, illegittimamente sepolta in un
Resti Mortali: il problema irrisolto dei feretri a “sogliola”
Cara Redazione, Vorrei sapere dai colleghi che si occupano di polizia mortuaria com’è disciplinata la “sogliola”. Per chi non lo sapesse, si tratta di una cassa di zinco di medie dimensioni (più sottile della cassa normale ma più grande della cassettina per ceneri o resti) in cui, dopo un certo numero di anni, si possono porre le salme non ancora completamente decomposte. Lo scopo è quello di recuperare un posto-salma, poichè nello stesso loculo
Estumulazione anche da loculi perpetui non in conformi all’Art. 76 comma 2 DPR n. 285/1990?
Cara redazione, debbo metter mano a numerose richieste di operazioni cimiteriali: estumulazioni straordinarie, queste pratiche sono giacenti in ufficio da tempo, e nella loro istruttoria mi sono imbattuto in alcune di esse che si riferiscono ad estumulazioni da loculi con più posti salma ed occupati da due, tre o quattro feretri! Le richieste presentate sono tese alla estumulazione per trasferimento in altra sepoltura od alla estumulazione e riduzione in cassetta-ossario di salme che in questi
L’estumulazione con successiva apertura del feretro per la riduzione dei resti ossei in cassetta ossario
In linea di massima, l’estumulazione si esegue alle scadenza della concessione (art. 86, comma 1 DPR 10 settembre 1990, n. 285), salvo quanto previsto dal successivo art. 88. Dall’ambito d’azione di questa norma sembrerebbero esclusi i cadaveri tumulati in tombe perpetue, tuttavia anch’essi possono esser rimossi dal tumulo in cui furono originariamente deposti, per esser avviati a cremazione, presso una nuova sepoltura ancora in colombario oppure in campo di terra… Talune amministrazioni, dopo la circolare
Come disciplinare le estumulazioni ordinarie ed il trasporto al crematorio dei resti mortali? Procedure a confronto
Quesito Cara redazione, mi ritrovo con problema da sempre discusso, a cui mancano chiare linee normative.In uno dei 35 cimiteri in gestione, mi ritrovo ad estumulare una decina di feretri, risalenti anni 70 o anche precedenti.Venendo a mancare l’interesse dei familiari, sia per la conservazione dei resti o la loro ulteriore destinazione dopo il periodo legale di sepoltura si registrano notevoli difficoltà operative. In alcuni casi è quasi assodata l’impossibilità di rintracciarli. Essendo i resti
Operazioni cimiteriali e regime autorizzatorio: antologia di www.funerali.org
Continua la nostra proposta estiva di un florilegio di letture appositamente scelte per approfondire, in modo organico, alcuni aspetti della polizia mortuaria italiana già trattati a più riprese su questo sito web, giusto per ripassare gli argomenti in archivio, prima della ripresa dei lavori, una volta terminate le vacanze agostane. Rotazione in campo di terra ed esumazioni (https://www.funerali.org/?p=1164) Autorizzazione all’estumulazione: atto dovuto o provvedimento discrezionale? (https://www.funerali.org/?p=858) “Verifica Feretro”, ex paragrafo 9.7 Circ.Min. n.24/1993 ed Art.
Autorizzazione all’estumulazione: atto dovuto o provvedimento discrezionale?
Una volta chiarita la situazione di “post maturità”del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, dovuta alla discrasia temporale tra la L. 8 giugno 1990, n.142, con l’attribuzione ai dirigenti di competenze esclusive in materia di autorizzazioni di polizia mortuaria (attribuzione che era già operante rispetto al D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803, quanto meno per le norme corrispondenti), appare importante dover avere riguardo alla natura delle autorizzazioni di polizia mortuaria o, almeno, ad alcune di
L’estumulazione nelle sepolture perpetue
Il fine ultimo di un estumulazione (rimozione della lapide e smuratura della tamponatura sino ad aver diretto accesso al feretro) ha due principali fini: 1)Traslazione del feretro (ossia trasferimento dello stesso ad altra sepoltura neutralizzando la cassa di zinco se la bara verrà inumata ex Art. 75 DPR 285/1990 oppure ripristinandone le condizioni di impermeabilità ex Art. 88 DPR 285/1990 e paragrafo 3 Circ.Min. 31 luglio 1998 n. 10 attraverso il cosidetto rifascio.) 2) Apertura
il criterio cronologico nelle estumulazioni
Cara Redazione, Il problema riguarda una sacello gentilizio, al cui interno son presenti n°20 loculi tutti occupati, che con il decesso del fondatore e dei diretti discendenti dello stesso (fratelli, sorelle, nonchè la coniuge) s’è tramutata in cappella “ereditaria”. Oggi, v’è necessità di liberare almeno un loculo – per far posto ad una nipote da poco deceduta. Tra i vari discendenti (e son tanti), tutti di pari grado, s’è creata una disputa tra quanti sostiengono
La tutela penale del cadavere
I recenti scandali nei cimiteri dell’interland napoletano, in cui si sono consumati addirittura dei reati, rendono quanto mai opportuno un piccolo exursus sulla tutela penale del cadavere. Innanzi tutto si può meditare su questa massima: Corte di Cassazione – Penale, Sentenza 21 febbraio 2003, n.17050: “Il reato di vilipendio di cadavere è integrato da qualunque manipolazione di resti umani che consista in comportamenti idonei ad offendere il sentimento di pietà verso i defunti, non resi
La “Traslazione” nell’ordinamento italiano di polizia mortuaria
Con il termine “traslazione” s’intende l’operazione di trasferimento di feretro interna o esterna al cimitero da una sepoltura ad un’altra. Nel nostro ordinamento di polizia mortuaria vige il principio di stabilità delle sepolture, sino a quando non si siano compiuti i naturali processi di mineralizzazione; detto postulato implicito e quindi fondativo di tutto il sistema funerario italiano è, tra l’altro, deducibile da questi elementi di diritto e giurisprudenziali: “Art. 116 comma 2 del art. 116
Il trattamento dei “Resti Mortali”
Articoli correlati reperibili con la funzione “CERCA”: Dimensione delle lastre sepolcrali e percolazione delle acque meteoriche. L’Iter delle estumulazioni. Cremazione di resti mortali. La ri-tumulazione. Il DPR 285/1990, all’art. 82 comma 1 fissa il tempo ordinario di inumazione in campo comune di cadaveri (si veda anche il paragrafo 7 Circ.Min. 31 luglio 1998 n. 10) e dà al Sindaco la competenza di displiplinarla (art. 82 comma 2). Con l’Art. 86 comma 3, e per
Cremazione di resti mortali
Cara Redazione; ho un problema: ho in gestione diversi cimiteri nel trentino. Stiamo eseguendo le prime estumulazioni nel cimiteero di XXX, relative a sepolture di cinquanta anni fa. Nella maggior parte dei casi, le salme racchiuse negli zinchi, risultano indecomposte. il comune di cui sopra ha accolto la mia proposta di far cremare i resti a spese del comune, in alternativa al seppellimento in campo comune L’impasse operativo emerge in merito alla autorizzazione alla cremazione,
La ri-tumulazione
I resti mortali, ossia gli esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo per effetto di mummificazione, corificazione o adipocera, cosi' come definiti, in via amministrativa, prima dal paragrafo 15 della circolare ministeriale 24 giugno 1993 n, 24, poi dal paragrafo 1 della circolare ministeriale 31 luglio 1998 n. 10 ed infine dall'Art.3 comma 1 lettera b) del DPR 15 luglio 2003 n. 254 una volta disseppelliti, poiche' e' scaduto il loro periodo di sepoltura legale,
La verifica feretro nelle traslazioni
Premessa n.1: con il termine 'traslazione' si intende un' operazione di trasferimento di feretro interna o esterna al cimitero da una sepoltura ad un'altra. La bara viene quindi movimentata per esser tumulata, inumata o cremata; essa in rapporto alla sua destinazione puo' esser manomessa con la rimozione del coperchio, ad esempio per neutralizzare la cassa di zinco in caso di interro o incinerazione, oppure esser soggetta al cosiddetto 'rifascio', ai sensi del paragrafo 3 Circolare
La rotazione dei posti feretro
L’attuale legislazione nazionale (DPR 10.9.1990 n.. 285) contempla: a) la concessione a privati di area su cui questi realizzano a propria cura e spese per se’ e/o la propria famiglia il sepolcro (Artt. 80/3, 90/1, 91, 92, 93, 94); b) la concessione di area ad ente su cui detto ente costruisce sepolture a sistema di tumulazione o inumazione, per collettivita’, (art. 90/1), alla condizione che l’uso di dette sepolture sia riservato alle persone indicate dall’ordinamento
L'onerosita' delle estumulazioni
Sottoponiamo all’esame dei nostri lettori questo caso tratto da un fatto reale: Una Confraternita proprietaria di una tomba ipogea contenente circa una quarantina di defunti, (per larghissima parte si tratta di cassettine ossario.) ha deliberato di presentar istanza di estumulazione volta a liberare spazio conseguente ri-tumulazione, nella propria tomba dei resti ridotti. La Confraternita, poi si impegna ad apporre all’esterno della medesima sepoltura una lapide di marmo recante i nomi dei defunti interessate dalle operazioni
X Rosa Maria,
di norma (Art. 86 comma 1 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria – DPR 10 settembre 1990 n. 285) le estumulazioni se non per causa disfunzionale nel rapporto concessorio, si eseguono legittimamente alla naturale scadenza delle concessione, a prescindere dal fatto che il feretro ivi sepolto abbia completato o meno il periodo legale di sepoltura, pari ad ani 20 per la tumulazione in loculo stagno, per esser considerato resto mortale.
Nel caso da Lei prospettato oggetto di estumulazione saranno indistintamente resti mortali (> 20 anni di tumulazione) o ancora cadaveri (< 20 anni di tumulazione anche considerata come permanenza in diversi segmenti temporali entro differenti sepolcri murari, a contare quindi, al netto di eventuali traslazioni avvenute in passato, sarà il tempo trascorso dal confezionamento ermetico del feretro!).
L'Art. 40 della Legge Regione Veneto n. 18/2010 ci offre scarsi spunti di riflessione, in quanto piuttosto scarno lacunoso, così per uno strano giuoco di rimandi e simmetrie reviviscenti troverebbe pur sempre applicazione l'Art. 86 del DPR n. 285/1990 integrato dall'Art. 3 DPR n. 254/2003 sulla destinazione dei resti mortali che la regione Veneto, unica nel panorama legislativo italiano definisce esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo E conservativo con una propria formula specifica, ma nella sostanza, nulla cambia nel combinato disposto, forse folle, tra il quadro normativo statale e quello regionale.
la materia delle estumulazioni in Veneto ha, pertanto, una disciplina ancipite, comunque, i cadaveri potranno esser cremati con ordinaria procedura aggravata di cui alla Legge n. 130/2001 (il Veneto la applica!) o sottostare ad un turno ordinario di rotazione in campo di terra della durata determinata dal comune. Idem per i resti mortali, ma secondo il dettato del DPR n. 254/2003 (non serve esclusione di morte dovuta a reato e basta un semplice assenso degli aventi diritto, mentre in caso di loro disinteresse si provvede d'ufficio, se la cremazione è il trattamento previsto in via generale).
Ad ogni modo la durata certa delle concessioni cimiteriali (max. 99ennali!) è normata nel dettaglio, dal regolamento comunale di polizia mortuaria, ed in subordine dall'atto concessorio che dal regolamento comunale logicamente discende in una relazione di logica subordinazione, così come la facoltà di rinnovo o prolungamento del rapporto concessorio stesso, giunto a scadenza; pertanto nelle more di una modifica ad hoc dello strumento regolamentare comunale di cui si ricorda l'omologazione ministeriale come procedimento integrativo di efficacia ex Art. 345 TULLSS si ritiene illegittima in quanto viziata ab origine (violazione di legge, o, meglio, di regolamento comunale?) la decisione di prorogare caso per caso la durata delle singole concessioni, né è chiaro quale forma dovrebbe avere tale scelta dell'Amministrazione (ordinanza? determina dirigenziale?).
Attenzione: vi sono norme regionali (ma non è il caso del Veneto) in cui si ammette un implicito rinnovo della concessione per un lasso temporale pari ad un nuovo periodo legale di sepoltura in loculo, a patto che si estumuli per lasciar spazio all'immissione di un nuovo feretro.
Scrivo da un Comune del Veneto.
Dovremmo procedere alla estumulazione massiva di un’arcata del Cimitero data in concessione quarantennale per la quale non è ammessa la proroga della concessione, ma nel quale sono presenti anche salme tumulate da meno di 20 anni , e’ legittimo, allora prevedere un rinnovo della concessione solo per i loculi occupati da salme sepolte da meno di dieci anni, affinché si compia il periodo legale di sepoltura in loculo stagno, pari ad almeno anni 20?