Al cimitero di Figline Valdarno (FI) una ditta ha collocato sulle sepolture del camposanto dei depliant che promuovevano i vari modelli di tombe venduti. Pensava di farsi un bel nome, forse dei soldi, e invece la furbata gli è costata 1600 euro di multa per aver collocato, senza autorizzazione, il materiale pubblicitario su diversi loculi e tombe del cimitero. A rivolgersi agli agenti è stato un vedovo che sulla tomba della moglie ha trovato una busta bianca con scritto “Per la Famiglia”: dentro un depliant patinato con foto e descrizione delle diverse soluzioni di monumento funebre proposto da una ditta della Valdisieve che fabbrica lapidi mortuarie.
L’indagine ha portato gli agenti della polizia municipale a fingersi clienti interessati all’acquisto di una nuova lapide per la nonna defunta: gli agenti hanno contattato la ditta al numero di telefono indicato nel depliant, sul quale peraltro non figuravano i prezzi dei ‘prodotti’, ed hanno organizzato un incontro col titolare. Alla richiesta su chi avesse collocato i biglietti pubblicitari, l’uomo ha affermato candidamente: “I nostri incaricati”. Da qui le contestazioni e i verbali. Gli “incaricati”, tra l’altro, hanno seguito una precisa strategia di marketing: avevano sistemato il materiale pubblicitario soprattutto su sepolture recenti o provvisorie che ancora non avevano lapidi o simboli religiosi destinati a durare nel tempo.
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