Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota relativa alla gestione del cimitero di Latina.
“Forse ora qualcuno inizierà ad indagare su tutto l’iter che ha portato l’Ipogeo alla gestione cimiteriale. Sono mesi che denunciamo sulla stampa le anomalie dei vari passaggi che hanno portato alla privatizzazione del cimitero.” Queste le dichiarazione del segretario di Rifondazione Comunista Sergio Sciaudone dopo la pubblicazione delle intercettazioni dell’ex vice sindaco Galardo. “La variante di cui parla Galardo nelle intercettazioni non ci risulta essere mai stata approvata dal consiglio comunale ma, nei fatti, questo non ha impedito che partisse la gestione privata, legata alla realizzazione del nuovo cimitero e quindi vincolata alla variante. E’ tutta la procedura a mettere qualche dubbio: il consiglio comunale (tutto) che non si accorge delle delibere che nel titolo parlano di gestione della parte nuova ed al loro interno comprendono invece anche la parte storica del cimitero. E cosa dire dell’approvazione del regolamento cimiteriale che all’art. 35 va ad annullare il DPR 803 del 21 ottobre del 1975 revocando in determinate condizioni, dettate da Ipogeo, la durata dei 99 anni della concessione dei loculi. Un regolamento cimiteriale mette dei paletti ad una legge dello stato. I consiglieri comunali di opposizione dove erano? Hanno mai letto tutti i documenti presentati loro in consiglio? Se la risposta è si dobbiamo pensare che la destra di governo e l’opposizione siano la stessa cosa e quindi queste persone non devono più sedere in consiglio. Se la risposta è no è chiaro che allora hanno votato l’iter per altri motivi e quindi non devono più sedere in consiglio. Pensavamo che con il commissariamento qualcosa si smuovesse ma ci siamo dovuti ricredere: dal primo giugno stiamo ancora aspettando di avere un incontro con il commissario prefettizio o con il sub commissario proprio sul tema del cimitero. Forse anche da parte loro – conclude Sciaudone – non c’è volontà di affrontare il problema“.