Furti, atti vandalici, smaltimento illecito di casse mortuarie, persino vecchi loculi abbandonati che vengono violati e riutilizzati a pagamento. C’e’ tutto questo e molto altro nel libro nero raccolto in un anno di lavoro dalla commissione di indagine ”sulle criticita’ nei cimiteri” costituita un anno fa dal Consiglio comunale di Napoli, e che martedi’ presentera’ in aula le proprie conclusioni.
Basta scorrere le cronache cittadine degli ultimi anni per trovare un lungo e variegato elenco di episodi di degrado nelle aree sepolcrali cittadine, cominciando da quella di Poggioreale, per la sua ampiezza una vera e propria citta’ nella citta’. Reati clamorosi – come quando i soliti ignoti entrarono (ottobre 2000) nella cappella del tenore Enrico Caruso, portando via alcuni arredi sacri – accanto a storie ”ordinarie” di vandalismo, con cappelle e lapidi danneggiate per il solo gusto di farlo. Ma nei cimiteri, quasi a dare un’immagine speculare dei guasti della citta’ dei vivi, trovano il loro spazio anche l’emergenza rifiuti (con l’amministratore di una cooperativa denunciato per aver smaltito in modo illecito le casse mortuarie rimaste vuote le esumazioni) e l’arroganza della camorra, con una scala realizzata abusivamente su un muro perimetrale per consentire a qualsiasi ora l’ingresso ad un’area dove si trovano le cappelle gentilizie di famiglie ”eccellenti”. Oggi il ”Corriere del Mezzogiorno” ha riferito un’altra storia-limite: una donna, chiedendo di restare anonima, ha raccontato di una cappella privata scassinata, al cui interno la famiglia ha trovato la sepoltura, abusiva, di un uomo del tutto sconosciuto. ”Non mi risulta che al Comune sia arrivata finora nessuna denuncia al riguardo – spiega il vicesindaco Sabatino Santangelo, titolare della delega ai cimiteri – comunque ho chiesto agli uffici competenti di avviare una verifica”. Il presidente della commissione di indagine, Andrea Santoro, consigliere comunale di An, sottolinea di non conoscere la vicenda: ”Non ci erano mai stati segnalati episodi del genere in cappelle private, ma sappiamo che violazioni sono avvenute nelle vecchie sepolture all’aperto, lungo i viali”. Loculi non protetti, dimenticati da decenni, che senza scrupoli vengono scassinati e rivenduti. Unico modo per arginare questo fenomeno, secondo Santoro, e’ la realizzazione di mappe elettroniche: ”Oggi la conoscenza dello stato delle sepolture e’ affidato a vecchi documenti cartacei, incompleti e difficilissimi da consultare. Una condizione che facilita le illegalita”’. Altra esigenza e’, secondo Santoro, il rafforzamento della sorveglianza, ricorrendo anche ai sistemi video. Un rafforzamento invocato da tempo dalle associazioni di cittadini: ”A Poggioreale i controlli sono del tutto insufficienti, se non inesistenti, specie nelle ore pomeridiane – dice il presidente di Noiconsumatori, l’avvocato Angelo Pisani – e il cimitero diventa cosi’ terra di nessuno, zona franca per le incursioni di malintenzionati che non esitano a profanare sepolture e cappelle anche per portare via bottini di scarso valore”.