Non tutti sanno cosa si ha diritto di fare o di seppellire in una tomba. Abbiamo predisposto una raccolta specifica sui principali concetti sul diritto di sepolcro. Li potete trovare cliccando
Se non vi basta, nelle prossime righe potrete trovare altri links ad alcuni articoli che trattano la materia, in ordine di data dal più recente al più vecchio come inserimento:
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Salve, se Tizio è fondatore di una cappella familiare e Tizio ha Moglie e 2 figli, Caio e Sempronio. Chi ha diritto di sepoltura? Da quello che leggo sia la moglie di Tizio che i due figli, Caio e Sempronio, acquisiscono il diritto di sepoltura in quella cappella.
Leggevo che: ” La Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 15 maggio – 27 settembre 2012, n. 16430, Presidente Triola, Relatore Falschi, ha rammentato l’orientamento costante secondo cui, (…) “in difetto di una diversa volontà del fondatore, il sepolcro deve presumersi destinato sibi familiaeque suae, con la conseguenza che il diritto alla sepoltura va ritenuto spettante, iure sanguinis, a tutti i di lui discendenti ed ai rispettivi coniugi.”.
Questo significa che Caio e sua moglie, Sempronio e sua moglie hanno il diritto di sepoltura. Questo è corretto?
O potrebbero esserci varianti (ad esempio l’esclusione delle mogli di Caio e Sempronio) imposte dal Regolamento Cimiteriale?
Morti i figli del fondatore e le loro mogli, la cappella da familiare diventa ereditaria. Corretto?
Quindi tutti i nipoti del fondatore (i figli dei suoi figli) sono eredi. Se ci sono ancora posti nella cappella vale la regola: “chi prima muore, prima alloggia”?
Alla morte del fondatore, se Caio e Sempronio si accordano, è possibile concedere alla fidanzata del figlio di Caio il posto in cappella? O questo è impossibile essendo, fino a che Caio e Sempronio vivono, la cappella di natura familiare?
In altre parole Caio potrebbe riservare un posto alla fidanzata di suo figlio o ci sarebbero prima tutti i nipoti “di sangue”, cioè tutti i figli di Caio e Sempronio in lista?
x Lucio
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Tizio è sposato con Caia (seconde nozze) e acquista una concessione per la costruzione della sua cappella gentilizia nel suo paese della CAMPANIA. Tizio muore e viene tumulato nella sua cappella. Caia muore e viene tumulata nel suo paese originario.
1) Caia, dopo la morte, continua a preservare il suo diritto ad essere tumulata nella cappella gentilizia di Tizio? I suoi eredi, ad esempio, potrebbero richiedere la tumulazione nella capella di Tizio?
2) Chi sono gli aventi diritto alla tumulazione nella cappella gentilizia di Tizio? Se ho ben capito il diritto alla tumulazione è un diritto inalienabile dei discendenti di sangue (figli) e dei rispettivi coniugi. Esso non si estende ai nipoti. Mentre la concessione si eredita come un qualsiasi bene, ma essa riguarda essenzialmente il “mantenimento” della cappella.
x Ludovico
Il diritto di essere tumulati in una tomba è generalmente regolato dal titolo di concessione cimiteriale e dalle norme locali (regolamento di polizia mortuaria) del comune in cui si trova la cappella. In assenza di disposizioni specifiche, si applicano i principi generali del diritto cimiteriale.
In risposta alla prima domanda:
Se il titolo di concessione (o il regolamento di polizia mortuaria comunale) prevedeva la possibilità di tumulazione del coniuge nella tomba, in linea di principio Caia avrebbe avuto il diritto di essere tumulata nella cappella di Tizio.
Tuttavia, essendo stata già tumulata in altro luogo, la possibilità di traslazione dipende da una richiesta dei familiari di Caia aventi diritto e dal consenso degli altri familiari di Tizio aventi diritto alla sepoltura nella cappella di Tizio. Se vi è opposizione, la decisione finale spetta al Comune e alle autorità competenti, che valutano gli atti.
Il risposta al secondo quesito: chi ha diritto di essere sepolto nella cappella di Tizio?
Hanno diritto ad essere sepolti nella cappella di Tizio, se non ha indicato specificatamente in modo diverso il fondatore, nei limiti di capienza del sepolcro, il coniuge e i parenti diretti del fondatore in linea di sangue, ovvero figli e genitori e a seguire i parenti di grado più vicino al fondatore, in linea retta.
Ma molto dipende da come è formulato l’atto di concessione o il regolamento di polizia mortuaria comunale.
Ad es. in taluni regolamenti si estende il diritto di sepoltura alla famiglia del fondatore (o del subentrato nella intestazione della concessione) e in diversi casi, si limita la famiglia in termini di gradi dall’intestatario.
In molti casi viene considerata famiglia espressamente oltre ai figli e agli ascendenti diretti, anche le mogli dei figli.
In altri casi vengono considerati famiglia del fondatore anche i fratelli dello stesso e le mogli dei fratelli.
Occorre quindi verificare esattamente quel che è scritto negli atti concessori e nel regolamento di polizia mortuaria comunale.
Poi, quel che alla fine conta è chi muore prima tra chi ha un diritto di sepoltura: il posto nella tomba spetta a chi tra coloro avevano diritto di ingresso muore prima (fermo restando che non vi siano atti di riserva sui posti individuati in primis dal fondatore o successivamente con scritture private tra i membri della famiglia).
Concludendo: Il diritto alla tumulazione in una tomba è personale e familiare. Esso non può essere ceduto e segue esclusivamente i vincoli di sangue e affinità, in base alle regole locali, fermo restando il volere del fondatore sull’ingresso nel sepolcro e seguendo il criterio che “chi prima muore prima viene sepolto”.
Circa gli aspetti ereditari:
Se stiamo parlando di concessione d’uso di una cappella costruita dal gestore del cimitero, non c’è un trasferimento di proprietà alla morte dell’originario concessionario, ma un subentro nella intestazione della concessione da parte degli eredi che accettino questo subentro.
Conseguentemente, per diversi esperti del settore, il diritto di ingresso nella sepoltura si estende ai familiari dei nuovi intestatari subentrati, in maniera scorrevole.
Se, invece, stiamo parlando di concessione d’area su cui è stata costruita dal fondatore una cappella, il soprassuolo è patrimonio che viene ereditato e con esso i doveri manutentori.
Gli eredi che intendano disporre della cappella devono quindi subentrare non solo nel patrimonio, ma pure nella intestazione della concessione di area.