Ieri mattina 15/1/2013 i Carabinieri della Compagnia di Fontanarossa a Catania hanno eseguito quattro provvedimenti di custodia cautelare (1 in carcere e 3 ai domiciliari) nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, ai danni della pubblica amministrazione (truffa, peculato, abuso d’ufficio), di violazione di sepolcro e di sottrazione di cadavere. L’indagine, avviata dai militari nel 2009 a seguito di diverse segnalazioni, ha interessato l’area cimiteriale di via Acquicella, teatro di numerosi reati perpetrati dagli arrestati i quali, secondo l’accusa, avvalendosi della complicità di soggetti operanti sia in ambito comunale, sia cimiteriale (sui quali sono in corso ulteriori accertamenti) si sono resi responsabili di una pluralità di condotte finalizzate a procurarsi un ingiusto profitto economico sfruttando l’area consacrata a discapito degli ignari cittadini.
Le indagini hanno fatto luce su due diversi filoni d’interesse:
– il primo, che ha visto coinvolti tutti gli indagati, caratterizzato dalla metodica commissione di truffe aggravate ai danni del Comune di Catania e di privati cittadini, mediante violazione di sepolcri e soppressioni di cadavere aggravate per la riassegnazione dei loculi e per l’edificazione di cappelle da destinare ad altri defunti, per un complessivo di 10 casi accertati;
– il secondo, contraddistinto dai comportamenti antigiuridici posti in essere dagli indagati, primo fra tutti il geometra Walter Spina, ritenuti responsabili della commissione di numerosi reati sia contro la pubblica amministrazione quali peculato, concussione e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, sia contro i cittadini truffati, convinti erroneamente di essere legittimi assegnatari di terreni e loculi.
L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta con intercettazioni audio-video effettuate anche all’interno dell’Ufficio dove lavorava all’epoca dei fatti Spina (responsabile tecnico-amministrativo pro tempore – dal 2006 al 2010 – dei cimiteri di Acquicella e San Giovanni Galermo con il compito di assegnare i terreni per la realizzazione dei sepolcri), ha consentito di determinare come quest’ultimo secondo l’accusa, rappresentasse il fulcro di un sistema dallo stesso congegnato, aggravato dalla sua funzione di Pubblico Ufficiale, che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione e l’assegnazione in modo del tutto illegale e senza alcuna concessione di nuovi edifici sepolcrali.
Tra i complici, secondo l’accusa, le imprese edili operanti nella struttura cimiteriale di Agatino Fascina, Sebastiano Nauta e Giuseppe Piazza, oggi sottoposti agli arresti domiciliari. Il meccanismo era finalizzato ad intascare sia gli oneri cimiteriali, sia i cospicui compensi che le ditte incaricate della realizzazione delle strutture funebri gli versavano, per un guadagno accertato dello stesso di oltre 100.000 Euro nel periodo 2009-2010.
Numerosi gli episodi denunciati dalle vittime che si sono rese conto in alcuni casi di non essere titolari di alcuna concessione cimiteriale, in altri, addirittura, che al posto della propria tomba di famiglia vi era una nuova cappella, appartenente ad altri. In quest’ultima circostanza, Spina assegnava al nuovo richiedente, ignaro della truffa sottostante, un terreno illegalmente espropriato ai reali aventi diritto, in virtù di un provvedimento falsamente derivante da una decisione della Giunta comunale e in realtà dallo stesso prodotto. Tra i reati contestati anche illecite esumazioni.