DDL Lanzillotta e Municipalizzate

D’Ascenzi: “Altro che liberalizzazione.
Non ci sarà nessun concorrente e si
tornerà indietro di un decennio. Forse
qualcuno vuole comprare le
municipalizzate a prezzi stracciati?”

Non ci sarà nessun concorrente! Non è vero che quella del DDL Lanzillotta è una
liberalizzazione. E’ l’esatto contrario. Dire che alle gare non possono partecipare le aziende
che al 2008 risulteranno avere affidamenti diretti, significa di fatto ESCLUDERE tutte le exmunicipalizzate
in un colpo solo. Significa che ogni azienda tornerà ad operare soltanto nel
proprio Comune di appartenenza, cancellando così gli ultimi dieci anni di sviluppo industriale,
di entrate per gli enti locali e crescita dimensionale del comparto, già molto inferiore a tutti gli
altri soggetti europei
”.

Mauro D’ASCENZI, presidente aggiunto di Federutility – la federazione che riunisce le
aziende di servizi pubblici locali dell’acqua, del gas e dell’energia elettrica e funerari – commenta in
questo modo i possibili sviluppi del DDL Lanzillotta sul tema delle gare nei servizi
pubblici locali.

Sembra la barzelletta dei cento cancelli e dei matti, che dopo averne scavalcati 99, decidono
di tornare indietro perché “sono troppo stanchi”. Per un decennio – afferma D’Ascenzi – il
mondo politico ed economico ha esortato: si vada verso la liberalizzazione; si trasformino e si
rendano efficienti queste municipalizzate che pesano sui bilanci degli enti locali; si attivino
economie di scala aggregando il più possibile i servizi e le aziende; si combatta il nanismo nei
confronti degli stranieri, che altrimenti vengono a fare shopping in Italia! Tutte cose che le
nostre aziende, regolarmente, hanno “eseguito obbedendo”. Tutte cose riscontrabili, che
hanno portato vantaggi economici agli enti locali, dimensioni più importanti ed una spinta alla
libera concorrenza. Ora il vento gira di nuovo, ma non si capisce dove voglia tirare e proprio
nel momento in cui il mercato premia le aggregazioni le performance di queste aziende.
Sembrerebbe quasi un gioco a svalutare queste aziende, a far perdere loro valore economico,
per poterle comprare sul mercato il giorno che avranno un prezzo basso
”.

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