Custode cimiteriale denunciato in Toscana: aveva taroccato il registro delle sepolture

Una donna residente nel borgo del Golfo dei Poeti a Lerici (La Spezia) non trovando più la tomba, a sistema di inumazione, della nonna nel cimitero ha dapprima chiesto spiegazioni al Comune, ottenendo la risposta che i resti della nonna – morta e inumata circa ventincinque anni prima – erano stati spostati nella cappella cimiteriale. Inoltre, delle ossa del nonno, conservate a dire della donna nella stessa tomba familiare, si erano perse le tracce.

La donna non si è perso d’animo e forte del fatto che non era stata preventivamente avvisata la famiglia della esumazione della nonna, nonostante ciò fosse stabilito dal regolamento comunale di polizia mortuaria, si è recata al locale comando dei Carabinieri per denunciare il fatto. L’indagine dei militari è partita dal controllo incrociato dei documenti e quindi del registro delle sepolture, obbligatorio per ogni cimitero.

Ne è scaturito che il custode 51enne, nonché responsabile del cimitero, aveva attestato sul registro, falsamente, il ritrovamento della cassetta coi resti della nonna e per questo è stato denunciato in stato di libertà per falsità in atti. Chi lo doveva controllare, ossia il responsabile comunale dei servizi cimiteriali, avrebbe coperto il fatto, circostanza per la quale è stato denunciato anch’egli a piede libero per omessa denuncia, violazione al regolamento di polizia mortuaria e anche per non aver apposto all’albo pretorio comunale l’avviso di esumazione, obbligo formale nel caso in cui non si riesce ad avvisare i diretti interessati. L’esumazione si sarebbe svolta senza che i parenti ne fossero a conoscenza e i resti della nonna invece che all’interno di un’apposita cassetta erano contenuti in un sacco dei rifiuti. Per le ossa del nonno prosegue la ricerca.

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