Allah si è fermato ad Eboli

Qualche giorno fa muore una donna musulmana. Il suo volere era quello di essere sepolta nella città dove aveva vissuto per tanti anni e secondo le usanze della propria religione.
Il sindaco di Eboli, facendo diversi strappi alle regole sanitarie e cimiteriali si è assunto la responsabilità di dare sepoltura a questa persona, in un’area confinante col cimitero, recintata, ma esterna al vero e proprio cimitero.
Dopo questo gesto si sta assistendo sul web e sulla stampa locale ad una serie di prese di posizione che è doveroso riportare:

Da ilgiornale.it, il contenuto delle prese di posizione del senatore di FI Franco Cardiello:

Il provvedimento del Comune, però, ha fatto esplodere la polemica. Il senatore di Forza Italia Franco Cardiello è pronto a ricorrere al ministro degli Interni contro una decisione che, secondo lui, è discriminatoria: “Quanto sta accadendo ad Eboli non ha precedenti in Italia. La morte, come scriveva Totò nella celebre poesia de ” ‘A livella”, dovrebbe sanare tutte le diversità. Contraddicendo questo assunto, e in nome di un politicamente corretto che spesso cede il passo a ogni richiesta di chi liberamente professa in Italia la sua fede religiosa, senza che vi sia alcuna reciprocità nel suo Stato di origine, il sindaco di Eboli ha accolto il reclamo di chi non voleva confondere la propria defunta con i cristiani”.

Per il parlamentare azzurro il caso è serio: “Seppellire un corpo in un’ aiuola comunale, in nome della diversità religiosa, è una scelta che lede i principi costituzionali oltre che configurare una condotta perseguibile sotto altri aspetti. È stato creato un precedente pericoloso tale che in tutta Italia gli appartenenti a religione diverse da quella cristiana potranno decidere con discrezionalità di essere seppelliti in giardini pubblici oppure sotto il proprio condomino. Vorrei capire cosa ne pensano Ministro degli Interni, della Salute, Prefetto e forze dell’ordine. Quella tomba andava sistemata all’interno del cimitero comunale, in un’area sconsacrata oppure delimitata con apposita delibera di consiglio comunale”.

Riportiamo ora integralmente il comunicato stampa del Vice Presidente della Consulta per gli Immigrati Chakir Fatiha.

«Non è nostra intenzione non è nostra competenza entrare in questioni di carattere burocratico- politico, ma non possiamo tacere il nostro dispiacere dinanzi alle affermazioni del Sen. Franco Cardiello, che pur di entrare in polemica con l’amministrazione comunale di Eboli, non si tira indietro nello strumentalizzare la morte di una donna, una moglie una mamma.

Il Senatore nel comunicato stampa, cita una delle più belle poesie di Totò, “La Livella”, dimenticandone però la morale: “Siamo tutti uguali dinanzi alla morte”. Si, siamo tutti uguali qualunque sia l’origine la tradizione o la cultura di appartenenza. In accordo con tale assunto, la laicità dello stato e la Costituzione, garantiscono a noi tutti la libertà di professare liberamente il culto ed il diritto di essere accompagnati all’eternità, nel rispetto dei precetti del culto di appartenenza.

Il Senatore Cardiello, ha illustrato una vicenda lontana dalla realtà dei fatti, realtà che ha doverosamente piegato alle sue necessità politiche, per portare avanti una “crociata” senza quartiere che diverge con valori cristiani di cui lui, si fa portavoce.

Allora ci domandiamo, una donna musulmana che ha vissuto in un paese laico dalle forti radici cristiane, onorando e rispettando chiunque avesse posizioni divergenti dalle sue, affrontando la vita con estremo sacrificio ed immenso amore per il prossimo, vivendo le problematiche e le controversie della nostra contemporaneità, merita davvero di essere usata per dar luogo a polemiche sterili e strumentali?

Diversamente da quanto riportato nel favolistico comunicato stampa del Senatore Cardiello, la nostra congiunta desiderava semplicemente essere sepolta nella propria città, nel rispetto dei precetti musulmani, (ovvero, tumulata direttamente nel terreno, in un luogo ove riposano altri fratelli musulmani, all’esterno delle mura cimiteriali).

La nostra concittadina, attendeva da 4 giorni di essere tumulata in un luogo che si confacesse, ai dettami della sua religione. La nostra mamma attendeva di trovare un luogo consono alla sua spiritualità, che le permettesse di riposare in pace. Sino ad allora un luogo simile non c’era. Non esisteva un luogo che potesse accogliere i cittadini musulmani vissuti nella nostra città, che desideravano riposare nella stessa.

Grazie alla lungimiranza del primo cittadino Massimo Cariello, del dott. Damiano Bruno e del dott. Fausto Vecchio, è stato creato un precedente, un precedente che va nella direzione del dialogo e della tolleranza reciproca. Un precedente che non nuoce a nessuno, se non a chi intende oltraggiare una vita umana che termina, pur di portare avanti le proprie ideologie politiche.

L’amministrazione Comunale di Eboli nella persona del Sindaco, ha accolto legittimamente la richiesta di una cittadina italiana residente ad Eboli, che amando immensamente il nostro paese – che generosamente la accolse 36 anni fa – ha scelto l’Italia come paese in cui vivere, crescere i suoi figli e riposare in pace.

Gli amministratori locali della nostra città, manifestando estrema tolleranza ed incondizionato rispetto per le diverse professioni di fede, hanno accolto le istanze della sempre più numerosa comunità musulmana che vive nella città di Eboli, che sceglie la nostra città come “casa” in cui costruire un avvenire e che decide di essere sepolta vicina all’affetto dei propri cari.

Il Senatore Cardiello prenuncia interrogazioni parlamentari ed il coinvolgimento dei diversi rappresentanti delle istituzioni ai livelli più alti, ma mi domando cosa penserebbe il Santo Padre di un politico, un parlamentare, che si professa cattolico e non perde l’occasione di, strumentalizzare la morte di una persona pur di entrare in contrasto con l’avversario politico.

In accordo con il rispetto e la tolleranza reciproca fra le diverse religioni, ci sentiamo in obbligo di portare a conoscenza di questa vicenda il Santo Padre, e per questo scriveremo a Papa Francesco per metterlo a conoscenza dell’assurda crociata di questo Senatore della Repubblica che, in nome della difesa dei valori cristiani, pratica disuguaglianza nei confronti di una povera defunta, tradendo tutto ciò che il cristianesimo e la chiesa cattolica insegnano.

Confidiamo nella bontà d’animo delle persone, nel catechismo della chiesa cattolica, negli insegnamenti del Santo Padre che ogni giorno, con ogni suo gesto, testimonia i valori evangelici della pace, della fratellanza, della tolleranza e del dialogo tra i popoli di religioni diverse».

Visto che ad Eboli pare si fosse fermato anche Cristo, i due stanno facendo amabilmente 4 chiacchiere sul come si riesca a perdere tempo nel nostro Paese, senza risolvere le cose.

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