Covid-19: la causa di morte deve rimanere ancora segreta?

Un nostro affezionato lettore, impresario funebre, ci comunica di aver interpellato direttamente la direzione del Min. Salute, ponendo alla sua attenzione un quesito di grande valore didattico per tutto il mondo delle estreme onoranze, soprattutto in amari tempi di Corona Virus.

Pubblichiamo volentieri, dietro previa autorizzazione dell’impresa istante, cui rivolgiamo un sincero ringraziamento per il leale spirito di collaborazione, alcuni passi di questo fitto carteggio epistolare.

[…omissis…] In merito a quanto in oggetto e visto:
– il Decreto Legislativo n. 81/2008
– il D.P.R. n. 285/1990
– le “Linee guida per la prevenzione del rischio biologico nel servizio dei servizi necroscopici, autoptici e delle pompe funebri” del 9-11-2017

SI CHIEDE

se allo stato attuale della normativa vigente sia prevista una modalità per notificare ufficialmente e preventivamente la causa di decesso (per esempio malattia infettivo-diffusiva) all’impresa funebre da parte dei medici competenti, al fine di indirizzare correttamente la figura aziendale del RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione) sulle dovute e varie precauzioni da far osservare ai dipendenti della stessa ditta.
Infatti, il fine di tutelare la Privacy delle cause di decesso, va a discapito della sicurezza degli operatori funebri che sono quasi sempre gli unici a trattare direttamente i cadaveri, soprattutto quando il decesso avviene in abitazione privata o nel periodo notturno quando i medici curanti non sono raggiungibili o quando nelle strutture sanitarie non è previsto l’addetto alla camera mortuaria.
Si fa presente che, per esempio, nella Regione Lazio, l’addetto al trasporto su apposito verbale di chiusura feretro (approvato con Deliberazione di Giunta n. 737 del 28-09-2007) deve addirittura autocertificare se sono state eventualmente adottate particolari precauzioni igienico/sanitarie, quando queste ultime vengono imposte verbalmente dal personale dell’A.S.L. senza il rilascio di alcuna documentazione a noi visibile e archiviabile.
Sicuro di un vostro celere riscontro, porgo cordiali saluti

Gabriele Vento

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La normativa vigente non prevede una modalità per notificare ufficialmente e preventivamente la causa di decesso all’impresa funebre da parte dei medici, ma il garante della privacy, in questa fase di emergenza,  riconosce che si possa comunicare ai servizi funebri, in caso di paziente contagiato da Covid-19, la causa di morte (prevalente esigenza di garantire sanità pubblica).

Nelle FAQ predisposte dal garante per la Protezione dei Dati Personali in questo periodo di pandemia Covid-19, al punto 5 si legge quanto segue:

5. Nel caso di decesso di un paziente COVID 19 positivo, le strutture sanitarie possono comunicare ai servizi funebri la causa del decesso?

Le disposizioni adottate nel corso dell’emergenza epidemiologica da COVID 19, hanno previsto che nei casi di sospetto o accertato decesso da Covid 19, gli operatori del servizio funebre debbano adottare particolari precauzioni, analoghe a quelle già previste per il decesso di persone con malattie infettive e diffusive, al fine di evitare l’ulteriore contagio. Nulla osta, pertanto, che, a tal fine, la struttura sanitaria ove è avvenuto il decesso comunichi all’impresa funebre lo stato di positività al COVID 19 del defunto. https://www.garanteprivacy.it/temi/coronavirus/faq#salute

Lo stesso sembrerebbe pertanto potersi applicare alla figura del medico curante, o necroscopo nei casi di decessi avvenuti a domicilio.

Per quanto riguarda le misure igienico-sanitarie, perdurando lo stato di emergenza, vigono quelle previste dalla Circolare del Ministero della salute  prot. n. 15280 del 2 maggio 2020, ispirata altresì alle norme da voi correttamente citate.

Sperando di esservi stati di aiuto, si porgono distinti saluti
dott. Pasqualino Rossi
Direttore Ufficio 4
DG Prevenzione
Ministero della salute

 

Written by:

Carlo Ballotta

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