L’amministrazione ambrosiana ha diffuso questa notizia: si sta predisponendo un reparto speciale in un cimitero da adibirsi all’accoglimento dei feretri di persone decedute per covid- 19.
E’, appunto, il campo di terra n. 87 del cimitero Maggiore di Milano a Musocco e sarà ricordato come la fossa comune (da non intendersi come fossa carnaia, in quanto le buche saranno separate le une dalle altre, secondo i principi dell’ordinamento nazionale di polizia mortuaria) organizzata durante il periodo di lockdown della città.
Qui sono (e saranno) sepolte decine di persone morte per il coronavirus e non reclamate dalla famiglia. Vuoi perché sono tutti bloccati dalle restrizioni nazionali, oppure perché chi è morto non aveva nessuno tale da potersi occupare delle esequ.e.
. In questo campo il comune guidato da Beppe Sala ha potuto ordinare una piccola benedizione per le salme.
Non ci saranno monumenti funebri personalizzabili al campo 87 di Musocco, solo il cippo identificativo previsto per legge.
Al massimo saranno tutte croci uguali e il campo diventerà un prato a verde per almeno due anni dall’ultima sepoltura.
E’ l’ordine del Comune di Milano perché davanti alla tragedia del Covid-19 tutte le vittime sono uguali. “Abbiamo perso tanti figli di Milano”, ha detto il sindaco andando alcuni giorni fa a rendere omaggio alle vittime.
Quasi come a New York – Ed è una scelta obbligata per le grandi metropoli quella della fossa comune. Anche a New York l’amministrazione guidata da Bill De Blasio ha riunito ad Hart Island tutte le bare delle persone morte da coronavirus e che nessuno ha potuto o voluto reclamare. Immagini che hanno impressionato il mondo intero.
I parenti potranno reclamare i propri defunti – Ma Milano non è New York: finita la fase di lockdown, i parenti delle vittime potranno andare dai propri cari ed esercitare atti di disposizione sul feretro, previa esumazione straordinaria. Potranno trasportarlo nella città d’origine, farlo tumulare in altro cimitero o cremarlo. Per non lasciare i corpi negli obitori, il comune si è accollato le spese della prima sepoltura, un gesto di umanità verso coloro che, come ha detto il sindaco, sono “figli di Milano” caduti durante la guerra al coronavirus.