Le piogge violente che si sono abbattute sulla Costa d’Avorio provocando immensi danni e la morte di decine di persone nel mese di giugno, hanno alimentato il deterioramento delle condizioni sanitarie delle popolazioni colpite. A causa di questi eventi catastrofici il governo ivoriano ha deciso di abbattere le abitazioni dei quartieri più precari dove vivono le famiglie più povere. Come risultato di questo provvedimento molti nuclei familiari si sono ritrovati senza abitazione e sono andati ad accamparsi all’interno dei cimiteri.
“Sono immagini che sfidano la comprensione umana; sono l’espressione della decadenza umana e politica. Famiglie, donne, bambini, oggi vittime della crudeltà di un sistema politico in cui l’uomo e la sua dignità non hanno posto”, ha commentato all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, teologo ivoriano della Società Missioni Africane.
“Mai negli ultimi vent’anni – prosegue Zagore – la storia della Costa d’Avorio è stata scritta con tanto dolore, tanta sofferenza, tanta ingiustizia e tanta malvagità. Rifiutati dagli uomini, benvenuti dai morti. Questa è la realtà di tanta povera gente che da viva viene respinta e cacciata da altri esseri viventi e che ora trova rifugio solo tra le tombe”.