Al momento non sono state diffuse specifiche restrizioni o obblighi per le attività funebri, cimiteriali, di cremazione.
Valgono quindi le regole generali e cioé che essendo obbligo garantire i servizi essenziali, tra questi vi è senz’altro quello di garantire sia il trasporto funebre, che la sepoltura che la cremazione.
L’esperienza ci fa ritenere che, nel settore funebre e cimiteriale, ha un senso adottare misure di contenimento preventivo per questo livello di attenzione al Covid-19 al pari di quelle per l’assembramento in luoghi di culto (ci si riferisce al caso dei funerali).
Quindi anche per le strutture del commiato, cioé spazi aperti al pubblico e chiusi, sono da adottare le stesse regole che valgono per l chiese.
Analogamente in caso di assembramento a capannello in caso di sepoltura in cimitero.
Valgono anche in questo caso le elementari precauzioni già note (evitare che con starnuti si propaghino virus per via aerea, lavarsi le mani con frequenza, disinfettare spesso gli ambienti, ecc.).
Forse la questione meno nota e più a rischio è quella degli addetti alle onoranze funebri che trattano direttamente con familiari di defunti e quindi non conoscono il livello di esposizione a cui vanno incontro.
In tal caso può rendersi necessario adottare soluzioni che permettano di svolgere il servizio in condizioni di sicurezza (uso di mascherina), sicuramente nei Comuni della cosiddetta zona rossa di propagazione del virus, in via preventiva in altri casi.
Per quanto concerne il trasporto di salme/cadaveri di persone morte di malattia infettiva (Covid 19), propagandosi il virus per via aerea, ed essendo del tutto ovvio che un defunto non respira, le precauzioni da prendere sono le usuali (utilizzo di guanti, mascherina e, tuta usa e getta, ecc. quando le condizioni lo richiedano).
Inesistente, ovviamente, il pericolo di contagio, in caso di defunto incassato. Inesistente pure il pericolo di contagio se si deve procedere a cremazione.
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