Condanne per tangenti a funzionari del comune di Milano

Si informa che sul blog Affaritaliani.it, è apparso, venerdì 9 ottobre 2009, un articolo articolo dal titolo “Milano/ Condannato ex dirigente del Comune per il racket dei funerali” di cui si riportano i contenuti, in quanto di interesse per il settore funerario:

Condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione con rito abbreviato l’ex direttore del settore Servizi cimiteriali di Palazzo Marino L.B., accusato di aver accettato tangenti per un totale di 311.130 euro al fine di favorire presso il Comune le concessioni per la costruzione di tombe di famiglia e colombari nel cimitero Monumentale ai clienti del gruppo San Siro della famiglia Cerato. Il giudice per l’udienza preliminare Andrea Pellegrino ha inoltre inflitto 3 anni al suo braccio destro Carla Ferrari, disponendone l’estinzione del rapporto di lavoro con il Comune. Rispondono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il gup ha poi disposto la confisca di 310mila euro, sequestrati ad Andrea Cerato, che invece ha patteggiato 6 mesi e 20 giorni di carcere. Rinviati a giudizio, invece, il fratello di Andrea, Massimo, e il padre Alcide. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione

L.B. e Ferrari erano finiti in carcere lo scorso febbraio per ordine del gip Giuseppe Vanore, dopo che la polizia giudiziaria aveva trovato della contabilità in nero su un computer portatile e su alcuni documenti cartacei rinvenuti presso le numerose società riconducibili alla famiglia Cerato, attraverso i quali era stata accertata l’esistenza di pagamenti corrisposti al dirigente (che quest’estate si ß dimesso) a titolo di retribuzione per agevolare le pratiche di edilizia cimiteriale affidate agli stessi impresari dai propri clienti tramite le società controllate, la Edilizia cimiteriale e la Servizi cimiteriali. All’epoca Andrea, Massimo e Alcide Cerato si trovavano già ai domiciliari nell’ambito della prima tranche dell’inchiesta del pm Grazia Colacicco sul mercato delle salme che ha coinvolto numerose agenzie di pompe funebri e infermieri. Le annotazioni riportavano la parola “Ing. per” seguita dal nome del cliente e dalla cifra che sarebbe stata data a L.B.per favorire la pratica del cliente citato. Le cifre annotate andavano da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 20.000 per un totale di 311.130 euro e le date a cui si riferivano coprono un periodo dal dicembre 2005 all’ottobre 2008. Le cifre, secondo gli investigatori, variavano a seconda del valore dell’appalto preso in carico dalle societÖ per un totale di 58 appalti.

Subito dopo l’arresto, in occasione dell’interrogatorio di garanzia, L.B aveva fatto le prime ammissioni, mentre Ferrari aveva chiesto scusa ai magistrati e all’opinione pubblica, dicendo di vergognarsi e sostenendo che aveva accettato tangenti per superare alcune difficoltà economiche. Parziali ammissioni anche da parte di Andrea Cerato, colpito da nuova misura cautelare. Mentre Massimo e Alcide Cerato si erano chiamati fuori, dicendo che era Andrea a tenere la contabilità. Se la loro posizione sarà vagliata dai giudici della decima sezione penale nel processo al via il 21 gennaio, oggi il gup ha già riconosciuto ad Andrea il ruolo di promotore del sodalizio criminoso. Nel frattempo giovedì prossimo comincerà il processo a carico di 24 imputati ritenuti coinvolti nel racket dei funerali, insieme ad altre 37 persone che hanno già definito la loro posizione con riti alternativi il 10 giugno. Tra le posizioni definite proprio quelle di Andrea e Massimo Cerato, all’epoca condannati in abbreviato rispettivamente a 2 anni e 3 mesi e a 2 anni.

Fonte: www.affaritaliani.it

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