Il Comune di Pavia ha ritenuto di giungere ad un accordo transattivo per una situazione cimiteriale che lo ha visto coinvolto.
L’impegno è di versare 15mila euro a Gianni Garlaschelli, l’uomo che per 20 anni ha pregato sulla tomba della madre, al cimitero di Fossarmato, salvo scoprire che la tomba era vuota.
Ma il riconoscimento economico si riferisce soprattutto al fatto di non avere indicazioni su quale fine possa avere fatto il feretro.
La scoperta della scomparsa della bara era stata effettuata nel 2014, quando, trascorsi vent’anni dall’inumazione, gli operai del cimitero avevano iniziato a scavare nel campo che ospitava la sepoltura di Maria Carini, madre di Garlaschelli. Ma sotto la lapide nulla.
Il Comune non è in grado di dire dove fosse finito il feretro. E per questo errore ora paga 15.000 euro!