Come cambiano i funerali (per pochi)

Segnaliamo il seguente articolo, pubblicato a cura dell’ANSA, anche quel che viene riportato è semplicemente un fenomeno di supernicchia, oggetto di scelte di pochi.
COME CAMBIANO I FUNERALI, MENO FORMALI E PIÙ ‘POSITIVI’. L’URNA? E’ ECO

(di Agnese Ferrara) Funerali ‘creativi’ e cerimonie meno formali, da fare al tramonto o al sorgere del sole, con lancio di lanterne, alla luce delle candele, con brindisi, musica e spargimento di ceneri. E poi tante urne alternative, biodegradabili e perfino illuminate in modo green per creare spazi pubblici urbani per ‘ricordi’ collettivi visibili a tutta la comunità. Il commiato sta cambiando pelle e l’ultimo saluto prende la piega wellness.
La società del benessere non sopporta il distacco e modifica le tradizioni, rinnegandole oppure ridendoci su. Il business non si lascia scappare il nuovo bisogno ma se in Italia il cambiamento si inizia a percepire dagli slogan delle pompe funebri che, uscite dall’ombra, gareggiano a suon di messaggi ammiccanti e umoristici, negli altri paesi siamo al ‘Dying well’ dove prende la piega del benessere. Così è definito il nuovo fenomeno che, in modo sorprendente, è incluso nella top 8 dei trend del wellness monitorati dal Global Wellness Insistitute californiano, presentati a New York.

– Leggi anche Stare bene con tutto, 8 trend dalla meditazione al cibo (speciale sul rapporto Global Wellness Institute 2019)
Spiegano gli analisti: “Il nuovo movimento del ‘commiato positivo’, che entra per la prima volta nella classifica dei trend wellness globali occupando l’ottava posizione, dimostra la trasformazione radicale che sta subendo questa esperienza umana e di come si cerchi di integrare in tutti i modi i lutti e i funerali come parte integrante della vita, soprattutto nelle grandi città”.
Il report elenca le principali novità. Si va dai feretri di vimini o di paglia intrecciata di banano, bambù e alghe alla pletora di urne ecologiche, di design, biodegradabili, contenenti anche semi di alberi da piantare nel giardino di casa, come ‘Capsula Mundi’, progetto di due designer italiani e che ha grandissimo successo in Inghilterra. Si tratta di capsule a forma di uovo per le ceneri, da interrare e sulle quale piantare un albero a scelta per rimboschire cimiteri, giardini, boschi.
E’ invece della Columbia University il progetto ‘DeathLab + Latent’ con l’ideazione delle prime urne cinerarie a forma di bulbi/lampade che emettono energia luminosa ricavata dalla biomassa interna.
“Potrebbero essere appese, numerose, ad un ponte di Manhattan ed essere viste di notte per un intero anno a distanza di miglia creando il primo ‘ricordo collettivo’ per le metropoli. Stiamo cambiando il modo in cui le persone pensano alla morte, – spiegano gli autori del progetto, ricercatori, studiosi, esperti e progettisti di spicco provenienti da molti settori.
– Ci stiamo ponendo la questione delle preoccupazioni urbane più intime, infrastrutturali, che non trovano risposta. La nostra ambizione è sviluppare strategie di progettazione che possano essere prototipate, costruite e sperimentate dal pubblico”.
Nel frattempo sempre più blog, podcast e canali internet esplorano tutti gli aspetti della fine della vita, soprattutto in chiave ironica e non mancano le serie YouTube di successo come ‘Ask a Mortician’, della trentacinquenne americana Caitlin Doughty, già autrice di libri sullo stesso tema che sono andati a ruba. Grazie all’ironia è diventato celebre anche il sito internet inglese per lo shopping da fare per i funerali, ‘Beyond’, divenuto celebre per una serie di campagne pubblicitarie a carattere umoristico intraprese nel 2018, rimbalzate sui giornali e sui social.
Perfino i cimiteri stanno diventando luoghi social con cocktail party, performance artistiche, sfilate di moda e classi di yoga come succede al Green Wood cemetery di Brooklyn. Senza dimenticare i ‘Death cafè’, movimento nato a Londra nel 2011 nello scantinato di casa del signor Jon Underwood che conduceva dei meeting sull’argomento mentre si poteva sorseggiare il tè mangiare biscotti. Underwood ha poi creato un sito e aperto 7.500 sedi in 63 paesi, dalle grandi città alle più rurali Nuova Zelanda e Senegal.
Il report segnala anche la rivincita di medium e guide spirituali. I sensitivi sono ora in grande spolvero con guru hollywoodiani come Tyler Henry, Laura Lynne Jackson e Erica Korman che riempiono i teatri degli Stati Uniti per ‘terapie empatiche di gruppo’ e per risolvere le questioni non risolte con chi non c’è più. Perfino l’attrice Gwyneth Paltrow, icona del lifestyle green, invita i nuovi medium nelle sue conferenze wellness targate Goop che sono ogni volta sold-out. E’ perciò tempo di funeral party nella società sempre più fluttuante, in continuo cambiamento e sempre più a caccia di nuova identità.

Fonte: ANSA

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