Negli oltre 15 mila cimiteri italiani, dopo due mesi di chiusura forzata che ha impedito la visita degli italiani ai propri defunti, tornano i fiori, ridando “ossigeno” a una filiera messa in crisi dall’emergenza sanitaria e che offre lavoro ad oltre a 200.000 persone. Lo rileva Coldiretti, sottolineando l’importanza del ritorno alla normalità in uno dei aspetti più radicati nella vita spirituale ed affettiva degli italiani con l’avvio della Fase 2.
L’organizzazione agricola evidenzia inoltre che “gli effetti della pandemia coronavirus sono stati resi ancora più dolorosi dalla necessità per i congiunti di rinunciare al culto dei propri cari”. “Non sono tuttavia mancate – mette in luce Coldiretti – le iniziative di solidarietà degli agricoltori che hanno portato spontaneamente omaggi floreali sulle tombe dei cimiteri rimaste spoglie a causa del lockdown”.
Coldiretti aggiunge che “con la riapertura, il ritorno alla normalità coinvolge 27 mila imprese florovivaistiche che ora si trovano in gravissime difficoltà in un settore simbolo del Made in Italy, riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo”.
L’organizzazione conclude dicendo che “per venire incontro alle esigenze delle famiglie è ora necessario evitare le assurde restrizioni che in molti comuni vietano di portare fiori al cimitero durante l’estate”.