Natale Marni, titolare di un’agenzia di pompe funebri a Codogno, primo comune focolaio, spiega tutte le problematiche a Tgcom24.
“Dovrebbero darci più flessibilità per consentici di intervenire – afferma – Così i tempi burocratici diventano troppo lunghi.
Le sepolture stanno avvenendo in presenza di un paio di congiunti, con nessuna messa. Spesso mancano anche le corone di fiori. Non celebrare degnamente le esequie è doloroso per le famiglie.
Molti capiscono la situazione, ma non sempre è facile farsene una ragione. Anche per noi è difficile. Ospedali e case di cura ci chiedono di essere veloci per motivi sanitari, ma la burocrazia complica tutto.
Dobbiamo ricevere autorizzazioni dalla prefettura vista la chiusura di diversi uffici comunali.
In più, anche noi stiamo lavorando a ranghi ridotti e in pochi giorni abbiamo dovuto occuparci di 30 servizi funebri”.