Civitavecchia: due diverse idee per la sepoltura dei prodotti abortivi

Annullare le determinazioni dirigenziali con le quali il Comune di Civitavecchia affida all’associazione “Difendere la Vita con Maria” una porzione del cimitero di via Braccianese Claudia, dove seppellire i residui abortivi. È la richiesta avanzata dalle Donne in Difesa della 194, che hanno scritto al dirigente del Comune di Civitavecchia, al sindaco e assessore competente. Secondo l’associazione sono decaduti i presupposti sui quali si basa la delibera, in seguito alla revoca da parte della Asl Roma 4 del protocollo d’intesa con la Onlus.
“Intanto – afferma Anna Lisa Contu portavoce delle Donne in difesa della 194 – bisogna chiarire alcuni aspetti. Parliamo della sepoltura di raschiamenti abortivi e non di feti, come qualcuno continua a dire. Perché per i feti è già previsto il seppellimento per legge. Noi non siamo contro la legge e sui residui abortivi pensiamo che sia giusto che sia la donna stessa a scegliere, non che finisca nelle mani di un’associazione che ci fa quel che vuole. Cosa vogliono dimostrare? Per questo abbiamo scritto al Comune per la revoca delle determinazione dirigenziale, che non ha più senso di esistere”.
“Abbiamo fatto una diffida al Comune – spiega Valentina De Gennaro – perché il provvedimento venga ritirato dopo che la Asl ha revocato il protocollo d’intesa con la Onlus. Oggi contattiamo anche l’assessore, per fissare un incontro”.
“La legge 285/1990 – regolamento nazionale di Polizia Mortuaria – sottolinea Simona Ricotti – prevede al comma 4 dell’articolo 92 che “non può essere fatta concessione di aree per sepolture private a persone o ad enti che mirino a farne oggetto di lucro o di speculazione. Per speculazione, leggo sul vocabolario si può intendere “attività intesa a conseguire un profitto economico personale, o un vantaggio a fini politici, condotta senza scrupoli e senza rispetto degli interessi altrui”.
Ecco, secondo noi è questo il caso che sta avvenendo a Civitavecchia, dove si cerca un profitto, in questo caso politico, da questa scelta. Inoltre ricordo che, all’articolo 100, si specifica come si possa nei piani regolatori cimiteriali, si possano prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico o da riservare a comunità straniere.
Non certo, come lo hanno chiamato al “Cimitero de bambini mai nati”, anche perché il termine bambino è a dir poco improprio”.

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