Camera da letto e strutture di culto sono tra i primi luoghi considerati a rischio di depressione. Deprimono anche uffici, centri commerciali e addirittura discoteche. I cimiteri creano pochi problemi, in confronto alle altre situazioni indagate.
Lo rivela l’indagine realizzata da Riza Psicosomatica, condotta su circa 1000 italiani, maschi e femmine, tra i 25 e i 55 anni. Dall’indagine emerge che gli italiani sono facilmente condizionabili da tutto ciò che li circonda: il 64% degli intervistati infatti ritiene, in maniera molto (22%) o abbastanza (42%) elevata, che il luogo in cui si vive possa essere un elemento determinante per l’insorgere della depressione. Al contrario invece solo per il 23% il malessere non dipende dal luogo.
La ricerca ha enucleato una sorta di mappa dei luoghi più deprimenti. Casa (34%) e ufficio (16%) in cima a questa particolare classifica, seguite a sorpresa da chiese (12%) e centri commerciali (9%). Emergono anche risposte insospettabili: la discoteca (7%), luogo di divertimento per eccellenza, la casa dei propri genitori (8%) e gli aeroporti e le stazioni (4%). E a seguire i più scontati ospedali (5%), sale d’attesa (3%) e agli ultimi posti i cimiteri (2%).
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.