Si avvertono tensioni al livello diplomatico tra Mosca e Varsavia per via della recente rimozione di alcuni monumenti sovietici dal territorio polacco. Lo riporta Polskie Radio, citando una recente dichiarazione del Ministro russo degli affari esteri, Sergei Lavrov, per il quale negli ultimi dodici mesi “la Polonia ha profanato o illegalmente rimosso circa 30 monumenti che simboleggiano non solo la liberazione da parte dell’Armata rossa, ma anche la fratellanza tra Polonia e Russia”, aggiungendo che si tratta di un “attacco ai monumenti che commemorano i cittadini russi morti nella lotta contro il nazismo”. Dal canto suo, il Ministero degli esteri polacco ha reagito dichiarando che si tratta di “distorsioni” della verità visto che tutti i monumenti sono stati rimossi legalmente, precisando che si tratta di monumenti “simbolici che manifestavano la dominazione comunista sul territorio polacco dal 1945 al 1989.
Centinaia di testimonianze analoghe sono ancora presenti sul territorio polacco. La decisione di rimuoverli spetta alle autorità locali, in base alla legislazione nazionale. “In Polonia vi sono 1.875 cimiteri e sezioni di cimiteri in cui i soldati sovietici sono sepolti. Tutti sono sotto la protezione delle autorità statali (polacche) che provvedono anche alla loro manutenzione. In anni recenti la Polonia ha stanziato 14 milioni di zloty (circa 3,2 milioni di euro) per questo scopo”, ha sottolineato il Ministero polacco.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.