E torna l’idea del grattacielo cimitero. Dopo una ventina d’anni dalla precedente esperienza di Genova (bocciata in partenza), la penuria di sepolture nel comune di Milano fa pensare a progettisti (e costruttori) che la carenza di posti nei cimiteri meneghini si possa risolvere con la costruzione di un mega grattacielo. Il progetto è denominato “cielo infinito“. Di seguito riportiamo la presentazione dell’iniziativa (rinvenibile sul sito www.cielo-infinito.com, che vede già la buona predisposizione dell’amministrazione comunale. Il progetto è presentato in questi gioni all’Urban Center del Comune di Milano, in Galleria, dove resterà esposto fino al 10 marzo (da lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 18).Il naturale e progressivo invecchiamento della popolazione, gli spazi disponibili sempre più ridotti, le nuove abitudini e stili di vita, rendono necessarie nuove soluzioni per affrontare un tema delicato ed importante come il culto dei morti. Grandi aree da dedicare a spazi cimiteriali possono risultare non solo difficili da reperire ma anche scomode, anti-economiche e poco fruibili da anziani e disabili.
Nasce così l’idea di realizzare una struttura moderna e confortevole, di design innovativo, ma allo stesso tempo semplice e snella nella sua organizzazione a torre: la verticalizzazione sembra infatti incarnare l’idea dell’ascesa verso il cielo e nello stesso tempo costituirebbe la risoluzione al problema della qualità e quantità delle superfici disponibili.
Lo spazio, infatti, in una città metropolita come Milano, si riduce sempre di più e le strutture già esistenti adibite allo scopo della ricezione delle salme sono insufficienti. Per rendersi conto di come una struttura verticale possa rispondere in maniera adeguata a tali problematiche, basti pensare che a Milano i decessi annui sono circa 16.000 e che le superfici del Cimitero Monumentale e del Cimitero Maggiore sono rispettivamente di 250.000 Mq e di 678.624 Mq (di cui 80.000 Mq di verde).
La creazione di una struttura appositamente progettata, con un basso impatto ambientale e orientata alla valorizzazione delle aree verdi, può offrire tutte le garanzie e le soluzioni ottimali per affrontare correttamente questo tema, coerentemente con i principi di civiltà e umanità che contraddistinguono Milano: metropoli moderna e all’avanguardia, ma da sempre sensibile al rispetto e la tutela del proprio patrimonio culturale.
Si è pensato, dunque, all’utilizzo di un area di circa 25.000 Mq su cui creare un edificio verticale con una superficie di base di circa 8.500 Mq., 34 piani, 4.000 “camere dedicate” dove potranno essere ospitate fino a 60.000 salme, e 16.500 Mq destinati ad un grande giardino italiano.
Ambienti luminosi, climatizzati e sicuri, spazi dedicati a funzioni religiose e laiche, attenzione e cura di tutti i servizi necessari, anche nel rispetto di una società multietnica. Il progetto Cielo-Infinito permette l’ottimizzazione degli spazi ed una sostanziale diminuzione dei costi di mercato e dei tempi d’attesa. Inoltre, potrebbe diventare anche un importante riferimento per la città: una parte rilevante della torre, infatti, verrà dedicata a iniziative culturali e all’esposizione di opere d’arte.
Leggo sulle pagine di un Magazine di settore un vibrante assalto contro il cimitero inteso come funzione igienico-sanitaria (leggasi discarica per neutralizzare la pericolosità dei cadaveri umani) e non come luogo di affetti e memorie.
Purtroppo, invece, soprattutto nelle grandi aree metropolitane è proprio così ed il Comune può orientare e dirottare il flusso dei cadaveri ove ritenga più opportuno smaltirli. Qui a Modena, ad esempio, lo Jus Sepulcrhi non solo su sepolcro privato dato in concessione, ma anche per la semplice inumazione in campo di terra si esercita in base alla circoscrizione elettorale. tanto per intenderci: se muoio io sono obbligatoriamente destinato al Cimitero Monumentale di San Cataldo e non ad un altro camposanto del forese di mia libera scelta. In pratica lo Jus Eligendi SEpulcrum subisce una fortissima compressione, sino a divenire un semplice desiderio subordinato alla Potestas Imperii dell’Autorità Comunale che in materia di polizia mortuaria ex Art. 337 Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 è pressochè una… “potenza celeste ed assoluta” rispetto al semplice cittadino.
Trattasi di una verità scomoda, ma tacerla, per compiacere il “popolino” desideroso di aver sempre ragione senza mai pagarne il fio, sarebbe pura e scellerata demagogia.
Quanto poi al progetto di un cimitero grattacielo di 36 piani, alcuni amici milanesi di riferivano di come ormai il 20% dei cimiteri milanesi sia stato svuotato dal crescente numero di cremazioni, incentivate dai costi minimi che il Comune di Milano ha deciso di praticare. Gli spazi liberati non sono oggetto di manutenzione e si presentano, nel migliore dei casi, come desolate distese incolte in stato di completo abbandono.
Perchè, allora, non puntare, piuttosto, su di una coscienziosa politica del riuso responsabile, introducendo nei tentacolari plessi dei nostri cimiteri, spesso monumentali e di grande valore artistico, il criterio della ROTAZIONE e non dell’accumulo.
Un buon regolamento comunale di polizia mortuaria dovrebbe attuare i preziosi strumenti della revoca e della decadenza, al fine di acquisire, al patrimonio disponibile del comune, i sepolcri lasciati a sè stessi in preda “all’insultar dei nembi”, come direbbe il Foscolo così da provvedere ad una nuova assegnazione degli stessi.
Buongiorno a tutti,
Bello e complimenti, un progetto per una grande città,
l’importante che venga mantenuto sempre pulito e decoroso,
i divani sono un po trash se mi è concesso, ma delle panche in legno e pietra meglio. Quattro fila di colombari non sono poche, siamo al limite.
Dettaglio importante dovrà essere l’areazione naturale e forzata (per la decomposizione dei fiori) e l’illuminazione naturale.
a.v.