Se ne servono:
a) gli impresari funebri:
– per contenere il cadavere e portarlo al luogo di cremazione o sepoltura. La funzione principale è quella di imballaggio di un corpo, ed è fondamentale, oltre al sostentamento del peso, che la bara garantisca dalla percolazione dei liquidi cadaverici e vengano adottate precauzioni per ridurre le possibilità di diffusione nell’ambiente di agenti inquinanti derivanti dal corpo;
b) i familiari dei defunti:
per comunicare agli intervenuti alla cerimonia non solo la preziosità (per loro) del contenuto di quella bara, ma anche altre informazioni:
in base alla colorazione della bara: una bara bianca, nei Paesi occidentali, comunica a chi la vede la gioventù del defunto e talvolta la innocenza; la bara scura, in taluni Paesi, segnala la età avanzata del defunto, mentre il contrario se chiara;
in base al livello qualitativo e di finitura della bara: si comunica la considerazione per il defunto, o la agiatezza dei suoi familiari, con la ricchezza dei finimenti, degli intagli;
in base a certe scelte individuali: ora è di moda la bara ecologica, costituita di materiali pensati appositamente per comunicare a terzi questa scelta dei dolenti o dello stesso defunto; la bara trasgressiva, dove il design della stessa, le colorazioni, l’estetica comunicano il rigetto dei luoghi comuni sul come concepire un funerale, e in taluni la non accettazione dei riti tradizionali della morte.
c) i gestori dei crematori:
la bara serve per introdurre il cadavere all’interno del forno. E quindi:
occorre che i materiali di cui è composta e in particolare le vernici della bara non consentano una elevata infiammabilità iniziale, perché occorre avere il tempo necessario affinché la bara entri completamente dal portello del forno e che si chiuda lo stesso portello;
i materiali della bara:
non devono contrastare il processo di cremazione;
devono facilitare la successiva raccolta delle ceneri;
non devono rendere difficoltoso il processo prima di combustione e poi di filtrazione dei fumi.
Cosicché occorre preventivamente eliminare guarniture esterne delle bare (come maniglie, segni religiosi, ecc.), eliminare la bara metallica (in genere di zinco).
d) i gestori dei cimiteri:
La bara serve per poter inserire il cadavere nella sepoltura, evitando il contatto diretto degli operatori con le spoglie mortali, e tra le caratteristiche della bara vi è quella fondamentale di sostentamento del cadavere ai fini della esecuzione della operazione di introduzione nella sepoltura.
Ma sono altre le funzioni svolte dalla bara e ignote ai più:
Nella inumazione la bara inizialmente permette un riparo rispetto al terreno che ricopre il cadavere: fornisce una provvista di aria, e quindi di ossigeno, favorendo e allungando tempi in cui avvengono i processi aerobici di decomposizione. Riduce la velocità di rilascio di sostanze inquinanti nel terreno. E’ una barriera all’arrivo di “scavengers” cioè di quegli animali che attratti dalla decomposizione cadaverica si nutrono delle sostanze di cui è composto un cadavere e che sono i veri attori della scheletrizzazione. Con il cedimento del coperchio della bara, questa collassa, e generalmente dopo un periodo di qualche mese (laddove non si sia utilizzato un “grave liner” o un “burial liner”) si ha il contatto più ravvicnato del terreno al corpo in decomposizione e maggiore facilità degli “scavengers” ad arrivare al corpo.
Nella tumulazione stagna: la bara deve garantire condizioni di impermeabilità ai liquidi e ai gas, pertanto è ordinariamente duplice: di legno e di metallo (per lo più di zinco o più raramente di piombo).
Nella tumulazione areata: sostanzialmente valgono le stesse caratteristiche delle bare destinate ad inumazione, con l’unica avvertenza che non deve sussistere la impermeabilità ai liquidi e ai gas altrimenti non si ha l’areazione del cadavere. E’ invece importante garantire la evacuazione dei liquidi cadaverici, svolta in modo differente da Paese a paese: ad es. in Francia la norma AFNOR NF P 98-049 – Sept. 1994 “Produits en béton manufacturé – Caveaux autonomes préfabriqués en béton – Caractéristiques et performances – Essais, marquage, conditions de réception”, prevede l’obbligo di una vaschetta impermeabile (bac) sottostante la bara, capace di raccogliere almeno 50 litri di liquidi. In Spagna ciò non avviene, ma occorre evacuare i liquidi dal fondo del loculo nel quale è collocata. Mai si deve utilizzare un involucro globale del cadavere, perché impedisce la areazione.
nella esumazione: la bara è utile per consentire una agevole raccolta delle ossa dopo il processo di scheletrizzazione. I gestori dei cimiteri sono nettamente contrari all’uso di materiali che non permettano una facile raccolta delle ossa. Si è notato come l’uso di prodotti alternativi al legno, come truciolare aggregato con colle determini nel tempo uno sfarinamento della bara inumata, con difficoltà nel recupero dei resti ossei se non si utilizzano parallelamente e al momento della inumazione sistemi di contenimento (come reti o similari). E’ inoltre considerata deleteria, ai fini dei processi trasformativi di un cadavere, l’uso di colle non naturali.
Fonte: Estratto dalla relazione introduttiva di Daniele Fogli al CWC del 27/3/2010 in Bologna