Censimento delle tombe richiesto per il cimitero di Siracusa

Veniamo a conoscenza e pubblichiamo il comunicato del sig. Alfredo Foti sul cimitero cittadino di Siracusa.

“Visitando il cimitero di siracusa, non ho potuto fare a meno di notare lo stato di assoluto degrado ed abbandono in cui versa lo stesso. Un sentimento di rabbia, amarezza e sconforto ha subito prevalso nel sottoscritto, mi sono chiesto come fosse possibile tutto cio’? Possibile che i nostri amministratori non abbiano a cuore i propri cari defunti? Un posto sacro e caro a quanti conservano immutato dentro di se’ il ricordo, l’affetto, l’amore per i propri cari, si e’ trasformato in un luogo di incuria, sporcizia, erbacce, escrementi. I servizi igienici inservibili sono un offesa alla decenza, il manto stradale invaso da erbacce, pavimentazione divelta in piu’ punti, nei cosiddetti “grattacieli”, la situazione e’ anche peggiore in termini sia igienico sanitari sia in termini di manutenzione degli stabili.

Tutto cio’ non e’ assolutamente tollerabile e accettabile, si richiedono dunque provvedimenti urgenti e improcrastinabili di bonifica ambientale e di manutenzione ordinaria e straordinaria, e mi rivolgo dunque agli uffici competenti, all’ assessorato ai servizi cimiteriali, all’ecologia e ai lavori pubblici. Il degrado e l’abbandono in cui versa il cimitero e’ un onta per l’intera comunita’ siracusana una pagina nerissima per le istituzioni politiche, cittadine e religiose. Che dire poi delle condizioni dei campi per la tumulazione delle salme, scene macabre all’occhio dei visitatorii che offendono nel profondo l’animo e lasciano sgomenti, sono esterefatto, frastornato e indignato.

Ripropongo nuovamente e con forza alll’assessore al ramo di intervenire e di censire, come l’amministrazione comunale di roma, tutte le cappelle e le tombe in abbandono e/o con concessioni scadute, invitando gli eredi a provvedere al loro ripristino, e nel caso in cui nessun erede fosse piu’ rintracciabile o in vita, a provvedere alla messa in vendita degli stessi, alla stregua e sulla scorta, di cio’ che ha fatto l’amministrazione capitolina con le cappelle e le tombe dei cimiteri del verano, di prima porta e del maccarese, che stante la forte domanda di loculi che da noi non e’ certo mancante, hanno fatto introitare alla municipalizzata di roma milioni di euro, da reinvestire a tutela, decoro e sicurezza degli stessi cimiteri.”

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  1. Dal tenore del Suo quesito mi par di intuire che il sepolcro di cui Lei mi parla sia una fossa di terra in campo comune d’inumazione. Ora per le tombe a sistema di inumazione, purchè in campo comune (in assenza, quindi, di un rapporto concessorio) il periodo legale di sepoltura è ordinariamente fissato in 10 anni, con questa conseguenza: l’esumazione ordinaria e dunque d’ufficio, cioè con “motu proprio” del comune e senza che vi sia istanza di parte, può avvenire anche il giorno seguente, una volta trascorsi completamente i 10 anni e senza l’onere di preavviso.
    Se, invece, si trattasse di una concessione (ad esempio un tumulo) il disseppellimento del feretro, quanto a tempistica, potrebbe aver luogo solo alla scadenza della stessa, eccezion fatta per alcune ipotesi rarefatte, ma significative come revoca della concessione stessa per interesse pubblico, decadenza o soppressione del camposanto. In queste tre fattispecie sarebbe comunque dovere del comune avverire la cittadinanza offrendo adeguata pubblicità-notizia a questi provvedimenti che andrebbero ad incidere su situazioni giuridiche in sè perfette e non modificabili unilateralmente.

    Ai sensi dell’articolo 82 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, non esiste un espresso obbligo di informare i congiunti, tuttavia é sembrato opportuno farlo sia attraverso la pubblicazione annuale, in occasione della ricorrenza dei defunti, all’ingresso dei cimiteri, dell’elenco dei campi e dei gruppi di loculi in scadenza nell’anno successivo, le cui salme saranno esumate o estumulate, sia attraverso l’apposizione di appositi cartelli direttamente sui campi da esumare. Più raro il caso del preavviso di inizio delle operazioni massive di esumazione ordinaria pubblicato nell’albo pretorio o l’avviso recapitato al domicilio degli interessati. Oggi la situazione é diversa, in quanto é divenuto interesse del Comune accertarsi che l’avviso delle operazioni citate giunga ai congiunti. Infatti la circolare del Ministero della Sanità n. 10 del 31/7/98, prevede che, nel caso in cui la salma non si sia mineralizzata, essa possa essere avviata a cremazione solamente con l’assenso degli aventi diritto. Pertanto spetta al Sindaco stabilire, con oneri a carico del Comune, se procedere alla cremazione dei resti mortali o se invece destinarli ad inumazione in campo inconsunti; nel caso opti per la cremazione deve poi decidere quali procedure adottare perché l’avviso agli aventi diritto pervenga in modo rapido ed efficace. Ciò può essere fatto sia con un’apposita ordinanza, che tenga conto di quanto stabilito dalla circolare del Ministero della Sanità citata, oppure inserendo i principi generali della materia nel regolamento di polizia mortuaria comunale. A richiesta dei parenti si può procedere a cremazione, con oneri a carico di questi.
    Sui registri cimiteriali (si tratta, appunto di pubblici registri direttamente consultabili dalla cittadinanza, in quanto tenuti e formati da pubblico ufficiale quale il responsabile del servizio di custodia) devono esser annotati accuratamente ed in modo diligente tutti gli spostamenti in ordine a feretri, ceneri, ossa e resti mortali frutto delle operazioni cimiteriali. Conviene, pertanto consultare attentamente lo schedario depositato presso l’ufficio del cimitero. Se le ossa, in modo promiscuo ed indistinto sono state sparse o gettate in ossario comune non sono più recuperabili, in quanto irriconoscibili rispetto alla massa dell’ossame ivi depositato.

  2. ritornato a Siracusa per una breve vacanza non trovo piu’ la tomba di mia madre.
    a parte lo sconcerto e lo stupore, mi sono chiesto come e’ possibile cancellare una sepoltura a terra senza avvisare i familiari, oltre tutto la sepoltura e’ stata effettuata in un periodo che comprende 13 anni.
    la domanda e’: dove mi devo rivolgere per sapere dove sono i resti?

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