- SEFIT: a proposito della Istruzione “Ad resurgendum cum Christo”
- I contenuti della conferenza stampa di presentazione della Istruzione Ad resurgendum cum Christo
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- Cremazione ed indirizzi sulle destinazioni delle ceneri
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- Ceneri in chiesa
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- Liturgia esequiale
Ne aveva accennato in chiesa durante un’omelia, ne ha parlato con il vescovo di Cremona Antonio Napolioni, e ora il parroco di S. Abbondio, don Andrea Foglia, ha esplicitato la sua proposta sul giornalino parrocchiale uscito in occasione del Natale: dato che la pratica della cremazione dei defunti è in crescita, che non è più di per sé collegata a ideologie anticristiane, che la chiesa stessa la ammette fin dal 1963, pur privilegiando l’inumazione, perché non consentire la conservazione delle ceneri dei defunti cattolici che abbiano scelto la cremazione ‘in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo?’.
Don Foglia, nel suo articolo, fa riferimento anche alla recentissima istruzione della Congregazione per la dottrina della fede Ad resurgendum cum Christo (25 ottobre 2016) che mentre non consente ai cattolici la conservazione delle ceneri di un defunto nell’abitazione della famiglia e men che meno la loro dispersione in natura, ne raccomanda la custodia in un luogo sacro (cimitero, chiesa o area dedicata dalla competente autorità ecclesiastica).
Naturalmente si tratta per ora di una proposta, non di una decisione, sottoposta a monsignor Napolioni e alla comunità parrocchiale. E anche altre parrocchie in diocesi, con le medesime motivazioni pastorali, stanno pensando a soluzioni analoghe. Ne abbiamo conferma da don Angelo Piccinelli, parroco di Soresina: «Ci stiamo pensando, ne avevo parlato anche al vicario generale».