Castellammare: racket dei marmi cimiteriali

Qualche giorno or sono i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, a carico di Alfonso Esposito e suo fratello Catello Esposito.
Per i due, titolari insieme al padre della ditta Esposito Marmi, il gip ha disposto rispettivamente la custodia cautelare e gli arresti domiciliari per i reati di teantato omicidio e porto illegale di arma in concorso.
Le indagini hanno ricostruito il contesto dietro alla gambizzazione di un operaio, Umberto Ingenito, di una ditta che lavora nel cimitero.
L’uomo nel luglio del 2014 venne raggiunto da un colpo di pistola al gluteo mentre era nello spazio antistante la ditta degli Esposito:
questi esplosero più colpi contro l’operaio e il suo datore di lavoro Mario sicignano titolare della Arte Marmi.
Alla base dell’intimidazione la contesa delle opere funerarie all’interno del cimitero di Castellammare: gli Esposito puntavano a monopolizzare il mercato della realizzazione delle tombe

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