Sono stati assolti dalla Cassazione, perché il “fatto non sussiste”, i quattro imputati appartenenti all’associazione parafascista Lealtà e Azione accusati di aver fatto il saluto ‘romano’ la mattina del 25 aprile del 2016 al Cimitero Maggiore di Milano durante una commemorazione dei caduti della Repubblica di Salò.
Le motivazioni della decisione – emessa dalla Prima sezione penale nella tarda serata del 12 ottobre – saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, tra circa un mese.
In primo grado gli imputati sono stati assolti dal giudice che ha applicato la legge Scelba, previa riqualificazione del fatto, mentre in appello erano stati condannati a due mesi e 10 giorni di reclusione tornando ad applicare la legge Mancino come originariamente contestato dall’accusa.
Già in altri casi la Suprema Corte aveva ritenuto che la legge non punisce “tutte le manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, ma solo quelle che possono determinare il pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste”, e i gesti e le espressioni “idonei a provocare adesioni e consensi”.