Succede a Latina, dove gruppi di persone protestatarie hanno dapprima bruciato i bollettini delle spese di mantenimento del cimitero con cori che chiedevano le dimissioni del sindaco poi messo una bara nell’ingresso del palazzo comunale e recitato una preghiera simbolica di protesta contro una tassa che a loro dire offende il sentimento del lutto.
La protesta riguarda l’imposizione di un canone annuo per il mantenimento del cimitero di 15 euro + IVA, per ogni loculo e, se non si paga, si inizia la procedura di “decadenza dei diritti di concessione sulla sepoltura”.
Dietro la protesta il movimento 9 dicembre, noto ai più come "Movimento dei forconi". Ma subito si è accodato il PD locale.
“Il Partito Democratico non accetta assolutamente il pagamento dei 15,00 euro + IVA che il Comune di Latina, tramite la società Ipogeo, ha chiesto ai cittadini per le annualità 2009/2010 e 2010/2011 – ha detto il segretario comunale Gioacchino Quattrola -.
Anche in questa occasione il Comune non ha avuto il coraggio di metterci la faccia facendo spedire il proprio bollettino dalla società concessionaria del servizio cimiteriale. Per far tornare indietro questa amministrazione abbiamo organizzato una raccolta firme in mezzo ai cittadini affinché tutti possano dare voce alla loro disapprovazione”.
“L’obiettivo della raccolta firme è quello della revisione della convenzione con la società Ipogeo e l’abolizione dell’obbrobrioso balzello delle €15,00 + IVA.
A nulla vale il richiamo a ragionare che per una concessione di 30 anni si tratta di pagare 450 euro + IVA e che il mantenimento cimiteriale costa ben di più di 15 euro l’anno.
Il problema pare sia l’aggiunta rispetto alla tariffa già pagata in passato e la richiesta di pagamento di più annualità passate non riscosse.