È iniziata sulle note dei brani ‘Il chiaro di luna’ di Beethoven e ‘Ru che di gel sei cinta’ dalla Turandot la cerimonia laica a palazzo Marino, sede del comune di Milano, per l’addio a Umberto Veronesi, il noto oncologo deceduto qualche giorno or sono.
L’omaggio musicale è stato eseguito dal figlio dell’oncologo, Alberto, musicista e direttore d’orchestra.
Attorno al feretro, sistemato nella sala Alessi, dove è stata aperta la camera ardente, si sono riuniti i figli, i nipoti e la moglie dello scienziato, Sultana Razon.
Gremita la sala, mentre chi non non è riuscito a entrare ha seguito la cerimonia sui maxi-schermi montati davanti in piazza Scala e nel cortile del palazzo comunale.
Ai funerali laici hanno preso la parola il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’ex ministro Emma Bonino, il professor Pier Giuseppe Pelicci (direttore ricerca all’istituto europeo di oncologia), il figlio Paolo, anche lui oncologo, e le nipoti di veronesi, Elena e Gaia. A quanto si apprende, l’oncologo sarà sepolto al cimitero monumentale di Milano.
Riportiamo anche poche parole espresse dall’ing. Daniele Fogli, che ricorda un episodio poco noto della vita di Umberto Veronesi:
“Ho incontrato e parlato dei problemi cimiteriali italiani per oltre un’ora con il Prof. Veronesi, nella sua veste di Ministro della salute. E’ stato l’unico Ministro della salute con il quale ho potuto illustrare dettagliatamente le problematiche del settore. Era un uomo elegante, di rara sensibilità, capace di ascoltare e confortare.”