La ONG Liveinslums organizza per il 2011 la terza edizione del workshop internazionale di urban design Inside City of the Dead International Workshop ww.liveinslums.org
I partecipanti selezionati progetteranno degli orti urbani all’interno delle abitazioni della Città dei Morti, cimitero abitato del Cairo.
Sono ammessi alle selezioni architetti, paesaggisti ed agronomi. Inviare il proprio CV entro il 30 dicembre 2010. workshop.cairo@gmail.com
Tutte le attività previste all’interno del workshop si svolgeranno in collaborazione con la comunità residente di Città dei Morti, ed in funzione del progetto di sviluppo e di progettazione partecipata in corso.Città dei Morti è il cimitero monumentale del Cairo, è attualmente abitato da circa 800.000 persone che hanno occupato le cappelle funerarie adibite alla sepoltura dei defunti, rendendole loro abitazioni permanenti.
Pur essendo classificato al diciannovesimo posto nella lista degli slums più grandi del mondo (di cui ben quattro sono al Cairo), si svincola dalle caratteristiche più tipiche degli altri per il particolare fenomeno di co-abitazione fra vivi e morti, oltre che per la grande valenza storico-architettonica del luogo che lo rendono un caso unico al mondo. Le bidonville sono totalmente assenti, i nuclei abitativi non sono sovraffollati e il cimitero ha un impianto ordinato e riconoscibile.
L’aridità del clima e il terreno privo di umidità hanno reso questi luoghi salubri a differenza degli altri luoghi cimiteriali. Tuttavia “vivere in una tomba” rappresenta una condizione di assurdità e tabù per il resto della città cairota, che vede il cimitero come l’estremo e degradato margine della città. Molte aree sono state irrimediabilmente compromesse da sgombri e demolizioni, lasciando campo a nuove e redditizie speculazioni edilizie. Il luogo è stato stigmatizzato dalle autorità come posto pericoloso e con un alto livello di criminalità, per questo inaccessibile ai turisti e spesso anche agli studiosi.
Già nel XIV secolo esistevano abitazioni-tomba usate dai più bisognosi per ripararsi. Con l’esplosione demografica e il fallimento delle politiche di edilizia popolare, una moltitudine impressionante di poveri urbani e masse rurali, ha occupato abusivamente le camere mortuarie e le piccole stanze costruite originariamente per ospitare i pellegrini e i guardiani dei mausolei.
‘Cairo made me’ raccoglie le testimonianze e osserva da vicino la quotidianità delle famiglie che vivono da generazioni nei cimitetri settentrionali del Cairo.
Da questa pratica di ‘Shadowing’ – che potremmo definire con l’espressione “seguire come un’ombra un’altra persona – condotta sul campo da Silvia Orazi e Gaetano Berni nella fase di realizzazione del documentario e in stretta collaborazione con gli abitanti di Città dei Morti, è inoltre nato un “laboratorio di quartiere” per ascoltare le istanze della comunità locale e rendere gli abitanti co-protagonisti della ricostruzione dei propri spazi urbani e del proprio tessuto sociale. L’intervento intende sostenere un piccolo progetto di eco-turismo attento a rispettare la struttura fisica e sociale del luogo, avviando delle piccole attività legate al cimitero tramite forme di micro-credito.
Liveinslums in collaborazione con il Politecnico di Milano e Feda – Facoltà di Architettura del Cairo, ha avviato un progetto di ricerca multi-disciplinare per preservare il patrimonio architettonico e antropologico del cimitero storico del Cairo. Il primo passo di questo progetto è la creazione di un piccolo “Urban Center” dentro Città dei Morti.
Workshop internazionale, dentro Città dei Morti Insediamenti Informali e strategie di sviluppo info: Silvia Orazi euridice2603@hotmail.com
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L’hosh sarà sede di un’associazione gestita dagli abitanti con l’obbiettivo di tutela patrimonio architettonico e antropologico di Città dei Morti. Un guardiano vi risiederà tutto l’anno e si occuperà della quotidiana gestione dell’hosh. Sarà utilizzato per manifestazioni culturali, workshop, mostre e piccole conferenze. Sarà presto attivo uno sportello di turismo sostenibile presso il quale reperire informazioni sull’area di interesse e scegliere dei percorsi tematici.
www.diap.polimi.it
www.asufeda.org
Collaborano: Silvia Orazi, Gaetano Berni, Marianella Sclavi, Stefano Boeri, Paola Bellaviti.