Sabato 23 aprile, alle 10, è prevista una visita, curata da Mauro Dadea e organizzata per conto del Comune di Cagliari dalla Società cooperativa “Voleare” – nell’ambito dei Percorsi culturali nel Cimitero monumentale di Bonaria – sul tema “Il pensiero divergente. Acattolici, massoni e dissidenza ideologica nel Cimitero monumentale di Bonaria”.
In una società culturalmente retriva come quella sarda dell’Ottocento, il pensiero divergente, specie se a sfondo religioso, veniva generalmente considerato con sospetto, quando non con aperta ostilità.
Nel 1879, a Nuoro, il vescovo Salvator Angelo Maria Demartis stracciò pubblicamente le pagine di una Bibbia protestante, portata in città dal predicatore presbiteriano inglese John Evans Thomas.
Il testo sacro divenne col tempo la Bibbia ufficiale del protestantesimo italiano: frequenti citazioni, infatti, sono visibili nel cimitero di Bonaria, sulle lapidi del “Quadrato degli acattolici”, un’area speciale riservata ai defunti non appartenenti al cattolicesimo romano, principalmente evangelici.
Qui vennero sepolti anglicani e ortodossi, in genere stranieri, casualmente morti nella città.
Nel resto del cimitero si possono inoltre visitare le tombe degli esponenti del “libero pensiero” variamente declinato: dai massoni, con i loro tradizionali simboli più o meno dissimulati o al contrario ostentati, agli anticlericali di orientamento liberale, come Antonio Campus Serra, deputato al Parlamento negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, che sulla sua semplice lapide volle fosse scritto “ebbe tutti i vizi, non ebbe alcuna virtù, ma non mancò mai di parola, né mendicò favori”: orgogliosa affermazione di quella religione civile che a quei tempi animava le classi dirigenti del nuovo stato italiano unitario.