Sono oltre 800 i cadaveri non ancora identificati in Italia. La cifra è stata data nel corso di un’assemblea al Viminale alla quale hanno partecipato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo della Polizia Antonio Manganelli e il commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Michele Penta. Il primato spetta alla regione Lazio (circa 200 cadaveri non riconosciuti), seguita da Lombardia e Sicilia (all’incirca 150 unità). Poco più giù in graduatoria si posizionano Puglia, Veneto e Campania. Oltre ad occupare celle obitoriali in tutta Italia in attesa di una identificazione (con elevati costi per i comuni, queste salme spesso riposano in cimiteri senza che una lapide ne possa ricordare un nome ed un passato. Nei cimiteri siciliani ad esempio, il numero di tombe senza alcun riferimento è elevatissimo. Ciò si spiega con il ritrovamento dei corpi dei migranti annegati in mare nell’estremo tentativo di raggiungere le coste italiane. Non sempre appare semplice dare un’identità a dei corpi senza vita.