Villafontana, una frazione divisa anche sul caro estinto. Nel paese di oltre 1.500 abitanti ripartiti tra i Comuni di Bovolone, Oppeano e Isola della Scala, morire al di qua o al di là della strada provinciale 2, che attraversa da nord a sud la località, può comportare un aggravio di spesa per la sepoltura nel cimitero locale.
La «Legnaghese destra» rappresenta infatti il confine tra il territorio bovolonese e quello oppeanese. Poiché il camposanto a servizio dell’intera comunità si trova in territorio di Bovolone, a 300 metri in linea d’aria dal confine, sia per gli oltre 700 residenti in territorio oppeanese che per il centinaio di abitanti della porzione isolana «l’ultimo viaggio» al camposanto di un loro caro comporta un aggravio di 50 euro, se si tratta di ceneri, e di 80 per una salma.
Tutto ciò, a causa di una tassa prevista quando una persona muore in una località al di fuori del territorio municipale dove sorge il cimitero a cui è destinata.
Tale imposta viene applicata d’ufficio dal municipio di Bovolone agli abitanti di Villafontana residenti nei territori delle due cittadine limitrofe, visto che il trasferimento del feretro nel piccolo camposanto di via della Pace rappresenta a tutti gli effetti l’ingresso di una salma da altro Comune.
Questa distinzione viene effettuata nonostante da anni tra l’amministrazione bovolonese e le due confinanti sia in vigore una convenzione che garantisce a tutti gli abitanti della frazione, a prescindere dal Comune di appartenenza, di usufruire dell’area cimiteriale per le sepolture, che sono una quindicina all’anno.
I sindaci, all’oscuro dell’esistenza del mini-balzello, si impegnano a trovare una soluzione. «In questi giorni dovremo ridiscutere con Bovolone la nuova convenzione sui servizi rivolti alla frazione», rimarca Pier Luigi Giaretta, primo cittadino di Oppeano, «e certamente affronteremo questo tema specifico». «Troveremo la quadra su questo dettaglio tecnico», assicura Emilietto Mirandola, sindaco di Bovolone»