Nella capitale dell’Irlanda del Nord, territorio del Regno Unito, solo nel 1998 fu firmato il cosiddetto Accordo del Venerdì Santo, che pose fine ad anni di violenza interreligiosa e politica.
E anche l’architettura di Belfast è stata testimone di tali divisioni e lotte intestine, tramite i cosiddetti Peace Walls, i muri della pace, costruiti per proteggere una parte della popolazione dall’altra.
L’associazione Interface Project ne ha censiti un centinaio in diverse zone della città. Oggi molti di quei muri separatisti, spesso decorati con vivaci murales, si sono trasformati in attrazione turistica ed uno di questi, quello che si trova nel cimitero municipale di Milltown, è addirittura sottoterra.
Il cimitero di Milltown venne inaugurato nel 1869 ed ospita per la maggior parte le sepolture di cattolici irlandesi.
All’epoca il vescovo chiese che alla popolazione cattolica della città fosse assegnata una specifica sezione di 6 ettari, su cui il Vescovado avrebbe avuto il pieno controllo delle sepolture.
Secondo il Vescovo non potevano occupare le tombe nemmeno i minori non battezzati, i suicidi o coloro che avevano acquistato la tomba mentre erano cattolici, ma che poi si erano convertiti al protestantesimo.
Ma tale accordo non venne mai formalizzato, pertanto venne costruito un muro separatista sotterraneo, profondo circa 3 metri, affinché le due parti del cimitero (protestante e cattolica) non si contaminassero vicendevolmente.
Il cimitero è anche tristemente famoso per il massacro di Milltown, avvenuto nel 1988 durante il funerale di tre membri dell’IRA.