I carabinieri hanno arrestato un ex funzionario dell’Ama Roma spa, ex responsabile del settore concessione cimiteriali, e un imprenditore di edilizia cimiteriale.
Insieme avevano costituito un’associazione per delinquere finalizzata, dietro pagamento di somme di denaro e con la falsificazione di atti pubblici di concessione, alla realizzazione di cappelle all’interno del Verano e del cimitero Flaminio.
L’indagine dei Carabinieri è partita da un’inchiesta interna scattata nel maggio 2006 e dalle successive denunce circostanziate svolte dalla Direzione dei Cimiteri Capitolini di AMA.
L’intera operazione, fin dall’inizio, è stata condotta di concerto con il Comune di Roma.
L’ex funzionario tratto agli arresti non lavora più per lazienda AMA Roma spa da maggio 2006.
Gli accertamenti interni svolti da allora hanno determinato specifici provvedimenti disciplinari e lavvio delle procedure di licenziamento per 2 impiegati.
Tutto ha avuto inizio quando addetti Ama al controllo delledilizia cimiteriale hanno scoperto alcune tombe private sospette costruite allinterno del cimitero Flaminio che, dalle successive verifiche, sono risultate prive di qualunque permesso o autorizzazione da parte di Ama e dellAmministrazione comunale.
Dai controlli sulla documentazione, lindagine interna si è estesa ad altri manufatti realizzati al Flaminio e al Verano.
L’Unità Organizzativa Servizi Funebri e Cimiteriali di AMA, in stretto coordinamento con gli uffici preposti dellAssessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma, ha avviato un’attività capillare di verifica su migliaia di atti di concessione per le aree cimiteriali dal 2000 in poi.
I casi di abusivismo contestati finora sono 10 al Flaminio e 3 al Verano , ma la collaborazione tra Ama e i Carabinieri prosegue e lattività di accertamento è tuttora in corso.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.