Modena: C’è un giallo al cimitero di Saliceto Panaro, quello che si trova a Modena Est, vicino alla chiesa della frazione e al sottopasso del tratto ferroviario. Un fatto inquietante sul quale sta indagando la procura di Modena e che ha portato, da parte della questura, nello specifico la squadra Mobile guidata dal dottor Enrico tassi, a sequestrare una piccola area all’interno del cimitero stesso.
Da quanto si è saputo sono stati scoperti dei resti umani di cui non si conosce l’identità e neanche la provenienza. Non si tratterebbe di un cadavere, di una persona deceduta e in un qualche modo “abbandonata” o nascosta nel cimitero, ma di ossa, di resti umani, non recenti, rinvenuti dove non avrebbero dovuto essere.
Un ritrovamento imprevisto dunque, che induce, a livello investigativo, a percorrere parecchie ipotesi. Viene in mente un’indagine che scattò qualche anno fa a Finale, sempre nel Modenese quando i carabinieri andarono a scavare in un lotto inutilizzato del cimitero e scoprirono tre cassette ossario con resti umani: si ipotizzò un business legato ai recuperi, allo smaltimento, una specie di interramento di comodo per non pagare spese per riesumazioni e nuovo sversamento nell’ossario o in altre sedi private e dedicate, come potrebbe esser la tumulazione in apposita celletta.
Il caso di Saliceto Panaro è nato a seguito di un accertamento sulla staticità, sullo stato della “vasca” dell’ossario comune. In quel cimitero ce ne sono due e quello che al centro della vicenda è il più vecchio. Qui l’ossario è ipogeo si trova appena entrati sul lato sinistro, dopo: si tratta del cosiddetto “deposito” dove vengono, appunto, posti i resti che hanno terminato il loro periodo di sepoltura legale nei loculi e nelle fosse di terra.
I famigliari, dopo il disseppellimento scelgono il percorso dei resti e spesso, quest’ultimi, in caso di disinteresse, vengono riposti nell’ossario comune.
Recentemente, da quanto si è appreso, erano state notate crepe o comunque segnali che facevano temere uno stato non idoneo dell’ossario stesso e per verificare se ci fosse o meno la possibilità di un cedimento strutturale, di un crollo o di un danneggiamento ulteriore, ecco che viene avvisato l’ufficio della polizia mortuaria e si dispone un intervento di controllo dopo, pare, anche un sopralluogo dei vigili del fuoco. I tecnici comunali quindi svolgono una ispezione e per controllare l’ossario sotterraneo la botola viene aperta.
E qui c’è la sorpresa: all’interno c’è un “ospite” inatteso o forse più di uno. Ci sono dei resti umani di cui non si conosce l’identità e la provenienza, resti “clandestini” come è abbastanza frequente affermare in questo periodo.
Il ritrovamento inatteso viene segnalato al Comune che avverte quindi la procura e le forze dell’ordine. L’altra mattina sopralluogo al cimitero della medicina legale e della polizia scientifica, dopodiché il “pacco” con i resti umani sconosciuti è stato inoltrato alla medicina legale affinchè vengano effettuati esami che possano rivelare l’età, il periodo e quant’altro su questi resti. Nel frattempo l’area dell’ossario è stata posta sotto sequestro ed è stata appositamente recintata, con tanto di cartelli, uno che informa del sequestro e l’altro con il quale ci si scusa del disagio arrecato ai visitatori.
Salvo fatti di rilevanza penale che noi non conosciamo ed al vaglio della Magistratura è, però, normale che le semplici ossa rinvenute nelle esumazioni/estumulazioni, se non richieste per una nuova destinazione siano sparse nell’ossario comune in forma massiva, promiscua ed anonima…questa almeno è la Legge! (https://www.funerali.org/cimiteri/ossario-comune-318.html).