Ancora critiche sulla situazione cimiteriale messinese

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente nota del consigliere comunale di Messina Nino Carreri (Risorgimento Messinese) sui cimiteri cittadini ed in particolare sul cimitero di S. Filippo:

“La decisione del TAR di respingere il ricorso presentato dall’ATI sul progetto di finanza dei cimiteri mette la parola fine ad una diatriba che ha visto più volte sul banco degli imputati il responsabile dell’assessorato ai cimiteri dott.ssa Elvira Amata. L’auspicio è che da oggi invece di pensare ai privati come unica soluzione ai problemi economici e gestionali dell’ente si cominci a ripensare anche alle modalità della spesa pubblica e soprattutto agli interventi urgenti da effettuare in quei luoghi, che in attesa degli sviluppi del project, sono stati letteralmente abbandonati. Il riferimento è chiaramente al Gran Camposanto ed ai numerosi Cimiteri urbani e suburbani interessati dal progetto di finanza che da diverso tempo vivono condizioni di abbandono inaccettabili. Un triste esempio di questo stato di cose lo fornisce il cimitero di S.Filippo Superiore ove, attraverso un vero e proprio forcing, le famiglie in attesa di un posto per la sepoltura dei propri cari, vengono “indirizzate” (ma alla luce dei fatti questo sembra un eufemismo!) a seppellire anche provvisoriamente i propri congiunti. La condizione quindi per poter sperare un giorno in una nuova cella presso il Gran Camposanto di Messina è passare attraverso il S.Filippo….. eletto ormai Santo protettore dei Project di Finanza (vedi Stadio). Ma i guai non sono solo questi! Provare per credere. Al S.Filippo chi si reca a visitare i propri morti deve necessariamente subire un tragitto scomodo in auto, (gli autobus…questi sconosciuti….Non li vedono su in paese da anni!) per poi ritrovarsi a scendere come in un girone dantesco un centinaio di scalini ed arrivare in una piazzetta-cantiere dove, tra una preghiera e l’attesa per assicurarsi l’unica scaletta messa a disposizione dai servizi cimiteriali, i fortunati riescono pure ad infilare un fiore in qualche vaso portafiori della terza fila… Se poi il tuo caro l’hai sepolto in quarta o quinta fila….. o sei un acrobata o aspetti che il comune compri un’altra scala magari più alta. E non parliamo della totale assenza di panchine che ad una certa età, e non solo, potrebbero servire a riposarsi durante le lunghe attese per l’utilizzo della scaletta o anche per raccogliersi in preghiera. Insomma “una vergogna da fare arrossire anche i morti” ma a parlarne di questi problemi si rischia l’incidente diplomatico con un assessore, poco attento, che pensa sempre di essere la vittima predestinata di attacchi politici e non si rende conto che nella vita quotidiana non bastano le inaugurazioni, le interviste e le belle foto sui giornali, i cittadini attendono risposte concrete.”

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