“Quando abbiamo gestito Ama il contratto di servizio delle attività cimiteriali era un contratto che prevedeva uno svolgimento di determinate attività, per tutte le altre attività non comprese nel contratto Ama fatturava al Campidoglio, che riconosceva le fatture, ne prendeva atto e riscontrava che fossero stati spesi più soldi.
Questo significava poi una rivendicazione di credito da parte di Ama verso il Comune, mai contestata dal Campidoglio che a fronte di bilanci trasparenti, perché la gestione cimiteriale è una sezione, è sempre stata evidente.
I Cda l’hanno sempre approvata, lo stesso i collegi sindacali, il revisore contabile, i dipartimenti di Roma e l’assemblea dei soci”.
Così l’ex presidente di Ama, Daniele Fortini, in merito alla questione dei 18 milioni per i servizi cimiteriali, a margine dell’audizione nella mattina del 4/4/2019 in Consiglio regionale del Lazio in commissione rifiuti presieduta da Marco Cacciatore.
“Non è mai stata contestata così come accadeva negli anni precedenti, fin dal 2008, ci sono stati cambiamenti nel 2016 e se hanno dovuto determinato una diversa organizzazione di queste partite, non lo so” ha sottolineato.