Il Comune di Fasano (BR) indisse con determinazione dirigenziale del 6 febbraio 2006 la licitazione privata per lavori in concessione relativi all’ampliamento e alla gestione economica (per 25 anni) dei cimiteri di Fasano e di Pezze di Greco: la società aggiudicataria avrebbe realizzato le opere previste in progetto completamente a sue spese.
Il 25 gennaio 2007 i lavori furono aggiudicati in via provvisoria all’Ati (associazione temporanea d’impresa) con capogruppo l’”Impresa Magazzile Rocco” di Massafra per un importo complessivo contrattuale di 20milioni e 321.110 euro.
Ne nacque una protesta delle confraternite e della cittadinanza a proposito dell’esosità del costo per lotti e per cappelle stabiliti dallo stesso capitolato d’appalto e, così, l’allora sindaco Vito Ammirabile, con una lettera al dirigente comunale di settore, chiese di predisporre tutti i provvedimenti del caso per revocare tutti gli atti della gara e dell’aggiudicazione provvisoria dell’ampliamento dei due cimiteri.
La questione passò al vaglio del Consiglio comunale con una delibera approvata il 22 febbraio 2007 con la quale si dava mandato al dirigente comunale dei Lavori pubblici di non procedere all’aggiudicazione definitiva della gara e di annullare tutti gli atti di gara. Così fu fatto con una determina dirigenziale del 26 aprile 2007. A seguito della revoca l’impresa costruttrice fece causa e in questi giorni prima il TAR Puglia e poi il Consiglio di Stato hanno dato ragione al Comune. Questa la notizia, tratta da un comunicato stampa dell’Amministrazione comunale.
Il Consiglio di Stato (quinta sezione presieduta da Stenio Riccio) con un dispositivo depositato in segreteria lunedì 14 dicembre 2009 ha respinto l’appello presentato dall’”Impresa Magazzile Rocco” di Massafra col quale chiedeva di riformare la sentenza del Tar di Lecce (terza sezione) del 15 maggio scorso che bocciava il ricorso della stessa società tarantina avverso la delibera di giunta del febbraio 2007 che revocava tutti gli atti di gara concernenti l’appalto e l’aggiudicazione provvisoria (proprio alla “Magazzile”) dei lavori di ampliamento dei cimiteri di Fasano e della frazione di Pezze di Greco. Peraltro, la “Magazzile”, nel ricorso al Tar chiedeva oltre alla sospensiva degli atti comunali anche un risarcimento danni pari a tre milioni di euro. Il Comune, difeso da Ottavio Carparelli (capo dell’Avvocatura comunale) e dall’avvocato Pier Luigi Portaluri, ha chiarito nei dettagli la vicenda con articolate memorie difensive ed il Consiglio di Stato ha, quindi, rigettato l’appello della società massafrese condannandola, peraltro, alla rifusione in favore del Comune di Fasano di spese, onorari e competenze relative al giudizio in questione, quantificati in 5mila euro oltre ad altri oneri accessori (12,50 per cento a titolo di spese generali, Iva e Cassa previdenziale avvocati).