Ai ferri corti dipendenti e amministratori comaschi per la gestione cimiteriale

Polemica di fuoco tra sindacati e Comune di Como sullo stato dei cimiteri cittadini.
Ad andare giù duro è la Rappresentanza sindacale unitaria di Palazzo Cernezzi, che ha già proclamato lo stato di agitazione, destinato, in caso di mancata composizione della vertenza e dopo il già annunciato incontro con il prefetto, a sfociare in uno sciopero.
«Il Comune di Como gestisce direttamente 9 strutture cimiteriali – scrivono i sindacati – Ma l’organico deputato a svolgervi le proprie mansioni, senza alcuna limitazione, è ridotto a 4 unità. Altri 3 lavoratori, che fino ad oggi hanno costituito un apporto indispensabile, beneficiano di un contratto a termine in scadenza al 31 luglio prossimo e già oggi risultano assenti per la fruizione delle ferie residue». Un quadro già ben poco confortante, al quale fa seguito il timore per le prossime scelte del Comune. «L’amministrazione – scrivono gli esponenti della Rsu – ci ha comunicato nei mesi scorsi l’intenzione di appaltare alcuni servizi “di contorno” rispetto alla centralità delle funzioni. Tale iniziativa, vista l’emergenza della situazione, è stata condivisa dalle rappresentanze sindacali ma costituisce un palliativo ed incide in minima parte sulla gestione ordinaria. Inoltre, non abbiamo, ad oggi, alcuna informazione specifica sulla tempistica degli appalti». Tra l’altro, i sindacati ribadiscono di aver chiesto alla giunta «l’immediata assunzione dei 3 dipendenti in scadenza, che dal primo agosto si aggiungeranno alla schiera dei disoccupati. Spiace constatare che dall’amministrazione non è giunta alcuna risposta» Dal canto suo, l’assessore al Patrimonio, Marcello Iantorno, tenta di argomentare come si sia arrivati a questa situazione. «I dipendenti purtroppo sono soltanto 4 su 9 cimiteri perchè altri 4 sono in malattia o con limitazioni, situazioni ricorrenti nel settore – spiega Iantorno – La situazione del forno è regolare, con altri 4 addetti, due linee funzionanti e circa 7 cremazioni al giorno dopo le riparazioni dello scorso dicembre. I servizi di decoro dei cimiteri sono e saranno svolti fino al dicembre 2014 dalla cooperativa sociale “Il Ponte”». Poi, però, qualcosa dovrebbe cambiare. «Pubblicheremo a breve due bandi per appalti biennali – dice Iantorno – Il primo avente a oggetto lavori di pulizia e decoro riservato a cooperative sociali e il secondo per servizi funerari più complessi e perciò aperto a tutte le imprese, cooperative e non. Occorre anche procedere subito all’assunzione di 2 o 3 persone a tempo determinato per una durata di un paio di anni massimo, tramite ufficio di collocamento e prove selettive. Nel frattempo, bisognerà verificare per il futuro se pervenire, e come, all’appalto esterno dei servizi cimiteriali dato che, col tempo indeterminato, il personale sovente va in disabilità. Come noto, nel passato i dipendenti erano quasi una ventina e ora meno della metà». In chiusura, l’assessore Iantorno annuncia grandi cambiamenti per il forno crematorio. «Abbiamo allo studio una soluzione di prospettiva e di grande interesse che dovrebbe rivoluzionare il sito in modo radicale, migliorando l’intero contesto, compresa la sala del commiato. Sostituiremmo anche il macchinario attuale con un altro avanzato e ristruttureremmo anche l’accesso ora ridotto molto male. Como ne avrebbe un grande vantaggio come servizio e immagine. Se ne riparlerà a breve, anche se, prevedibilmente, nel caso di avvio l’intero procedimento potrebbe durare anche un paio di anni»

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