Ad Asti censimento delle tombe abbandonate

Il Servizio Cimiteri del Comune di Asti, in collaborazione con Asp, ha completato in questi giorni il censimento delle tombe e dei lotti edificabili che risultano abbandonati nel Cimitero urbano ed in quelli frazionali. Sono numerose infatti le cappelle e le tombe, soprattutto nel vecchio scomparto, l’anello più antico e centrale del cimitero, non più visitate o dove non risultano più tumulate salme da oltre 40 anni. “Sono ormai svariati anni che cerchiamo di reperire i concessionari o i loro legittimi eredi – spiega l’assessore ai Servizi Cimiteriali Angela Quaglia – ma, in molti casi, i dati in nostro possesso non sono sufficienti per rintracciare gli intestatari delle tombe”.
“Molte volte – prosegue l’assessore Quaglia – i concessionari risultano deceduti ed i parenti, emigrati, non più interessati alla manutenzione ed al decoro della tomba di famiglia. L’indagine svolta dagli addetti ai servizi cimiteriali ci ha permesso di individuare, soprattutto nella parte più vecchia del Camposanto, una cinquantina di tombe abbandonate. Analoga situazione nei Cimiteri frazionali dove sono circa 80 le tombe non più accudite, soprattutto nei vecchi scomparti dei cimiteri di Revignano, Serravalle, Sessant e Montemarzo.” Agli intenti dell’Amministrazione è stata data ampia pubblicità tramite appositi manifesti affissi già da diversi giorni agli ingressi dei Cimiteri e all’albo Pretorio del Comune. L’art. 74 del Regolamento di Polizia Morturaria, recentemente approvato dal Consiglio comunale, prevede la decadenza delle sepolture private e collettive, su pronunciamento della Giunta, in specifici casi tra i quali è contemplato lo stato di abbandono ed incuria delle tombe. I privati intenzionati a provvedere alle opere di manutenzione possono contattare direttamente i Servizi Cimiteriali del Comune (sede in piazza Catena), disponibili a fornire ogni utile indicazione sulle procedure di esecuzione degli interventi. “Le aree più antiche dei Cimiteri sono le più pregevoli dal punto di vista architettonico – commenta l’assessore Angela Quaglia – è importante cercare di recuperare e rendere decorose queste aree che potrebbero diventare anche luoghi di cultura e non solo di culto come avviene adesso. ”

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