L’assessore ai cimiteri del Comune di Sanremo spiega: ‘Dopo qualche decennio di tentativi andati a vuoto, e vicissitudini economiche che hanno bloccato un progetto da 1 milione e 400 mila euro, qualcosa si muove per il cimitero della Foce. Visto che la situazione attuale è intollerabile per quello che rappresenta il cimitero per storia, cultura e turismo, abbiamo deciso di farlo “rivivere”. Una scommessa, visto che l’ente pubblico in questo momento non può spendere: questa via comunque porterà benefici. Qualche tomba verrà ristrutturata e alla fine non è escluso che alla fine non si effettui un intervento generale’.
Esiste già un elenco, datato 1989, di 178 persone desiderose di acquistare tombe del Monumentale. Dice il dirigente Renato Bergonzi: ‘Saranno contattate (e gli eredi di quelle decedute) per sapere se sono ancora interessate. Vedremo poi se aprire la domanda ad altri’. Ogni tomba occupa uno spazio di 7 metri quadri del costo di 12 mila e 600 euro, mentre il valore della tomba varia da 6.300 euro (per quelle in cattivo stato di manutenzione), 13.650 (medio stato di manutenzione) e 21 mila (buono stato di conservazione). A questo occorre aggiungere 30 euro all’anno di concessione per 99 anni (per un totale di 2.970 euro) e altri 500 euro per il recupero dell’eventuale salma contenuta nella vecchia tomba oltre ai lavori di messa a norma della cripta. Il Comune si occuperà dell’esumazione e della cremazione della salma della vecchia tomba, e i resti saranno conservati in un ossario nel cimitero. In seguito c’è intenzione di mettere in vendita anche le tombe di famiglia all’interno del cimitero. Tutto dipenderà dalla risposta della cittadinanza. Aggiunge l’assessore: ‘Faremo degli incontri con chi è interessato per cercare di operare tutti insieme e trovare soluzioni tecniche per gli interventi’. L’Amministrazione, che per i vincoli del patto di stabilità, non può mettere in vendita le tombe e con gli incassi effettuare poi i lavori, avrà un ruolo di coordinatore. Nell’operazione si registra la collaborazione della Famija Sanremasca e del Coordinamento delle associazioni cittadine. ‘E’ un primo passo molto importante’, sottolinea Mino Casabianca della Famija Sanremasca.