A Qualiano (Napoli) il cimitero degli orrori

A Qualiano, un Comune di circa 25.000 abitanti del napoletano, i carabinieri hanno arrestato 3 persone: Saverio D’Alterio, 53 anni, custode del cimitero, Giuseppe Perfetto, 56 anni, interratore e Benedetto Biancaccio, 51 anni, titolare della ditta ‘Marta’ appaltatrice del servizio di erogazione dell’energia elettrica.
Il custode e l’affossatore gestivano disinvoltamente il cimitero, avvalendosi di volta in volta della collaborazione di altre persone come il titolare dell’impresa ‘Marta’. E’ possibile che siano coinvolti anche altri dipendenti comunali, sia per collusione, sia per mancata sorveglianza da parte degli Organi sovraordinati.
Ai tre arrestati viene contestato:
– di aver accelerato le procedure di scheletrizzazione, non è ancora chiaro se solo per cadaveri inumati anche per cadaveri tumulati in loculo. E conseguentemente sono accusati di vilipendio di cadavere. Inoltre, laddove fossero intervenuti sulla tomba non nei termini consentiti e cioè al momento della ordinaria esumazione o su richiesta del concessionario della sepoltura, di violazione di sepolcro.
– di aver agito in tale maniera per disporre di posti di sepoltura, altrimenti carenti, e di realizzare in questa maniera un lucroso mercato parallelo.
– di aver disatteso norme in materia di ambiente, “sciacquando le bare con ancora dei resti mortali in vicinanza di tombini fognari
– di aver infranto la normativa in materia di rifiuti cimiteriali da esumazione ed estumulazione, che come noto devono essere confezionati secondo il DPR 254/03
– di aver truffato il comune, rivendendo le lastre marmoree usate.
– di aver truffato il comune sull’aggio della illuminazione elettrica votiva
Una serie di contestazioni incredibili, che lasciano perplessi sul fatto che in quel comune si potesse agire in maniera indisturbata violando le più elementari norme in materia cimiteriale e senza che vi fossero controlli periodici da parte di superiori o di personale dell’ASL (a cui ancora compete la vigilanza sanitaria in materia). Le reazioni non hanno tardato a farsi sentire.
Il Codacons denuncia che il racket dei loculi non è isolato e chiede al ministro dell’interno Amato di avviare un’indagine in tutta Italia. L’associazione in una nota denuncia infatti la vergogna del ‘cimitero degli orrori’ scoperto dalle forze dell’ordine nel comune partenopeo, ma avverte: “La questione del racket sui loculi è purtroppo una realtà che riguarda diversi cimiteri specie nel sud Italia”. “La mano della malavita, infatti, riguarda anche il business dei defunti e parte delle responsabilità è nei mancati controlli da parte dei comuni”, denuncia il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Rienzi invita “il ministro dell’interno Amato da aprire una indagine sugli enti pubblici che gestiscono i cimiteri d’Italia specie nelle regioni del Sud per verificare cosa esattamente avviene nella gestione dei loculi ed accertare eventuali illegalità a danno dei parenti dei defunti”

Written by:

@ Redazione

9.179 Posts

View All Posts
Follow Me :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.