Franco Lotti, presidente della Società della cremazione di Prato affida ai giornali le proprie rimostranze per l’assenza di un crematorio a Prato. “Il problema ci affligge da vent’anni, ma non abbiamo mai ottenuto nulla. Sarebbe un servizio alla città e porterebbe posti di lavoro”. Loris Innocenti, membro della SoCrem, rincara la dose dicendo che dall’inizio dell’anno a Prato 440 defunti sono stati cremati; se si considera che in media a Prato muoiono 2.200 persone all’anno, siamo attorno al 20%. Però è necessario rivolgersi a Pistoia, dove c’è un forno crematorio privato che smaltisce anche tutte le richieste pratesi.
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Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.
E notizia di stampa odierna:
Il Comune di Prato ha individuato tre aree su cui poter costruire il forno crematorio: i terreni di fronte all’ingresso del cimitero di Coiano, i terreni posti a nord del cimitero della Chiesanuova, un’area nei pressi di Capezzana. Solo quest’ultima e’ di proprieta’ del Comune, per le altre due si dovrebbe procedere all’esproprio. In ogni caso, la realizzazione del forno crematorio non puo piu’ essere rinviata: sempre piu’ persone dispongono per la loro cremazione, e sempre piu’ famiglie scelgono per i loro cari questa pratica.