Per un sospetto traffico illecito di lapidi all’interno dei cimiteri comunali di Pistoia è stato presentato un esposto in procura, dalle società Masolini marmi e Mercati marmi. A renderlo noto è l’assessore ai cimiteri Mario Tuci, nel consiglio comunale di Pistoia del 7 ottobre 2013, in risposta all’interpellanza del consigliere del Pdl Alessandro Tomasi che chiedeva chiarimenti di alcuni disservizi registrati all’interno dei campi santi del territorio in particolar modo relativa alla manutenzione ordinaria e la pulizia degli spazi. Sembra che alcuni cittadini abbiano segnalato al consigliere Tomasi ma anche alla stessa amministrazione comunale che alcune lapidi siano state realizzate da personale interno del cimitero con pagamenti a nero.
Inoltre sono stati evidenziati problemi di rapporti con l’attuale gestore cimiteriale, Manutencoop, ad es. sulla competenza dello smaltimento dei rifiuti, tanto che fino a qualche tempo fa, alcuni spazi cimiteriali erano delle vere e proprie mini discariche a cielo aperto di resti di tombe.
‘Come giunta comunale stiamo valutando se esitono i termini per rescindere dal contratto stipulato con la società che ha vinto l’appalto — ha detto l’assessorein consiglio comunale —. Ci sono evidenti problemi di comunicazione con l’attuale gestore dei servizi cimiteriali e abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di problemi. Una volta che arriverà il nuovo dirigente che andrà a sostituire il dottor B., verificheremo se esistono tutte le condizioni che possano portare a chiudere definitivamente il contratto’.
Il consigliere del Pdl Alessandro Tomasi ha chiesto inoltre all’amministrazione comunale di ripensare il metodo di affidamento per servizi così delicati, dove gli utenti maggiori sono persone anziane. ‘Sarebbe il caso di evitare l’affidamento del servizio attraverso la gara con l’offerta economicamente più vantaggiosa — ha detto Tomasi —. Ci sono molte cooperative di tipo B che svolgono servizi di questo genere e che se da una parte costano di più rispetto ad altre società, dall’altra danno un’occupazione a persone svantaggiate’.