La Chiesa piacentina è sempre stata attenta alla disciplina delle esequie, ma anche in questo settore i tempi cambiano ed è necessario un continuo aggiornamento. Per questo nei giorni scorsi il vicario generale monsignor Lino Ferrari e il direttore dell’ufficio liturgico don Aldo Maggi hanno incontrato i titolari delle imprese funebri: all’ordine del giorno la stesura di un protocollo che regoli i rapporti proprio tra la parrocchia, i familiari del defunto e le stesse imprese.
E’ stato un incontro ampiamente partecipato che ha rivelato molta disponibilità delle imprese a collaborare, ma ha anche evidenziato la complessità del quadro d’insieme e pertanto al termine mons. Ferrari si è riservato di approfondire nelle opportune sedi alcuni aspetti del problema per giungere alla stesura di un regolamento il più possibile condiviso. In apertura lo stesso mons. Ferrari e don Maggi hanno richiamato alcuni aspetti generali del problema: con il funerale noi ci accostiamo al mistero della morte. Occorre farlo con delicatezza, discrezione, sensibilità.
Ma la Chiesa non può dimenticare che è chiamata ad annunciare la Pasqua del Signore che si compie nella persona defunta. Il funerale è carico di significati e il rito richiede la necessaria preparazione: questo impone un dialogo continuo tra la famiglia, la parrocchia e l’impresa.«Aiutateci a celebrare bene»: ha esortato i titolari delle imprese funebri don Maggi che ha pure sottolineato come la cultura moderna tenda ad esorcizzare la morte, mentre la Chiesa, attraverso il rito delle esequie, intende celebrare l’incontro di un fratello con Dio.
Per questo diventano importanti anche altri momenti collegati quali la veglia e, dove è possibile, la processione con il feretro. A questo si collega anche il problema della cremazione: la scelta del defunto deve essere rispettata, ma questo non toglie che il funerale debba essere svolto normalmente con la presenza della salma. Da parte loro i rappresentanti delle imprese si sono mostrati molto sensibili a questo aspetto, tuttavia nell’ampio confronto che ha caratterizzato l’incontro non hanno mancato di mettere in rilievo alcuni problemi che, coinvolgendo altri soggetti, dovranno essere ulteriormente approfonditi.
Li richiamiamo in breve.Il rito deve essere celebrato senza fretta e con la dovuta attenzione: in città un ostacolo è costituito dagli orari dei funerali stabiliti dal Comune per il cimitero urbano. Mons. Ferrari si riserva di chiedere un incontro all’Amministrazione comunale. A volte, in questo schema rigido, si inseriscono gli impegni delle parrocchie e, da più parti. è giunta la proposta di informatizzare le prenotazioni dei funerali attraverso l’interazione della parrocchia, del cimitero, dell’impresa e dei familiari.
Il risultato sarebbe una risposta adeguata alle varie esigenze.Non sono mancati poi problemi solo apparentemente minori: la disposizione dei fiori durante il rito dev’essere tale di non ostacolare i vari momenti liturgici; per il rito la chiesa non ha tariffe ma propone solo un’offerta volontaria; in chiesa possono essere raccolte solo le offerte per le messe a suffragio o per particolari finalità caritative, mentre raccolte specifiche, quali quelle per associazioni varie, devono essere fatte all’esterno del tempio; da parte sua la parrocchia, informati i familiari, provvederà a far celebrare le messe o presso la stessa chiesa parrocchiale oppure affidandole ad altri sacerdoti disponibili.
Si è discusso anche di problemi strettamente organizzativi, quali l’utilizzo dei carrelli per il trasporto della salma all’interno della chiesa. Il tutto tende alla ricerca di una vera collaborazione e a questo scopo ai titolari delle imprese è stato distribuito l’ultima copia dell’Annuario diocesano con i dati dei vari parroci che dovrebbero essere avvisati in modo tempestivo di ogni decesso. Nel caso i sacerdoti non siano al momento reperibili, va informato il Moderatore dell’Unità pastorale interessata che provvederà per quanto di sua competenza.
Altro problema organizzativo è la consegna dei documenti alle parrocchie interessate perché possano essere tenuti aggiornati i libri canonici (a volte sorgono difficoltà quando sono interessate più parrocchie).
Come si vede il quadro è complesso e alcuni aspetti meritano ulteriori approfondimenti, soprattutto con l’intervento delle parti interessate.
Tratto da Libertà online 9/3/2007 cronaca Piacenza