Più di venti salme a deposito in camera mortuaria e resti di bare da esumazione ed estumulazione chiusi in grandi sacchi, non collocati in un luogo riparato (ovviamente mancante) dentro il cimitero. E’ questa la condizione in cui si trova il camposanto di Monreale (Palermo), dove agli operatori cimiteriali mancano i mezzi necessari allo svolgimento della normale attività.
“Chi lavora al cimitero – dice il consigliere comunale Pd Massimiliano Lo Biondo – non può utilizzare nemmeno un computer, perché non viene fornito dall’amministrazione. Risorse e investimenti carenti, che non permettono nemmeno di stilare un semplice archivio elettronico, attualmente in formato cartaceo e quindi scritto a mano. In più, chi va a fare visita ai propri cari deve obbligatoriamente assistere a uno scenario simile a quello di una discarica, viste le decine e decine di sacchi blu e bianchi che si accumulano lungo i viali di un luogo che dovrebbe essere sacro. Dentro questi, i resti di bare, alcuni anche abbandonati vicino agli alberi. Per non parlare – aggiunge Lo Biondo – delle salme ancora bloccate in deposito: in quel caso più di una ventina sono accatastate”.
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